Da tempo si discute di una riforma IRPEF in Italia, ossia di una revisione degli attuali scaglioni per il pagamento delle imposte e la fruizione delle agevolazioni fiscali previste dalla normativa vigente. La riforma dell’IRPEF dovrebbe colmare le lacune dell’attuale sistema, caratterizzato da problemi come l’elevato livello di aliquote marginali, medie e marginali effettive, una struttura a scaglioni poco equa, che tende a ridurre l’offerta di lavoro e la partecipazione al mercato, alimentando il sommerso. L’opinione condivisa è che sia necessaria una riforma dell’IRPEF capace di ridurre il peso fiscale (la pressione fiscale in Italia è tra le più alte della zona Euro) e semplificare il sistema tributario italiano.
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IRPEF unica
Una delle ipotesi è di superare l’attuale sistema a scaglioni per lasciare il posto alla flat tax al 25%, che porterebbe però ad effetti redistributivi non desiderati che potrebbero essere compensati dalla definizione di un reddito minimo esente e un impatto di detassazione molto forte, concentrato soprattutto sui redditi molto bassi e molto elevati, che tuttavia aprirebbe a problemi di gettito.
Riduzione aliquote IRPEF
Tra le ipotesi più caldeggiate c’è quella che prevede una riduzione delle prime aliquote, ma anche in questo casi si pongono problemi di gettito, coinvolgendo tutti i contribuenti, compresi quelli con redditi più elevati. Problemi che potrebbero essere superati da una riduzione selettiva delle aliquote per i giovani, che però viene criticata da chi solleva dubbi di compatibilità costituzionale.
La soluzione sembra quindi ricadere su una revisione sostanziale delle agevolazioni (deduzioni e detrazioni) fiscali, con particolare riferimento a quelle detrazioni che attualmente sono fruibili solo da chi ha un’imposta IRPEF, ovvero da lavoro, sulla quale applicare le agevolazioni. Il riferimento è alle detrazioni per i carichi familiari che oggi vedono esclusi i cosiddetti incapienti.
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Tre scaglioni IRPEF
C’è poi la proposta dei Radicali Italiani che prevede un taglio drastico delle imposte dirette per poi andare ad orientare il sistema tributario verso le imposte indirette e quelle sulla proprietà immobiliare, per renderlo più favorevole alla crescita economica. Per i Radicali il nuovo sistema di tassazione dei redditi delle persone fisiche dovrebbe essere basato soltanto su tre aliquote, mantenendo la no tax area per i redditi fino a 8 mila euro:
- 20% per redditi da 8mila a 40mila euro l’anno;
- 30% tra 40mila e 60mila euro;
- 40% oltre 60mila.
I Radicali propongono infine un’imposta sul reddito delle società (IRES) ridotta a un livello pari all’aliquota IRPEF più bassa (20%).