Seppure la pressione fiscale che caratterizza Milano sia inferiore a quella sostenuta dalle imprese della Capitale, le PMI del Terziario attive nel capoluogo lombardo devono versare tributi esosi per quanto concerne gli immobili, tanto che le tasse sono triplicate negli ultimi anni.
L’ufficio studi di Confcommercio ha realizzato un’analisi comparata dei tributi locali versati dalle imprese del Terziario tra il 2011 e il 2016, segnalando un incremento generale.
Per quanto riguarda l’IMU TASI l’aumento è notevole: nel 2016 le imprese milanesi hanno pagato 296 euro, contro i 355 pagati a Roma.
=> Tasse immobili in discesa, impatto TASI
La TARI, invece, grava maggiormente sui bar (+157% rispetto al 2011) e, a seguire, sui ristoranti, banchi di mercato, uffici e minimarket. In relazione alla COSAP il Comune di Milano ha incassato 26,1 milioni del 2011 e 59,9 milioni del 2016. Roma batte Milano per quanto riguarda la tassa di soggiorno imposta a chi alloggia nelle strutture ricettive: 4,3 euro di media contro 3 euro.
«La pressione fiscale è sensibilmente aumentata negli ultimi anni anche a causa del taglio delle risorse alle amministrazioni comunali da parte dello Stato – sottolinea Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano. Tuttavia, grazie al dialogo tra Confcommercio e comune, risulta nel complesso meno cara di Roma.Occorre intervenire sui tributi locali per sostenere le imprese, rilanciare i consumi e rendere la nostra città ancora più attrattiva».