Con il provvedimento prot. 99553/2017 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito i requisiti di accesso al regime premiale previsto dall’articolo 10 del decreto legge n. 201/2011 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214/2011, modificando la modulistica degli studi di settore approvata con provvedimento del 31 gennaio 2017.
=> Regime premiale, come aderire
Nel provvedimento le Entrate elencano i 155 studi (l’80% del totale) che consentono di accedere alla disciplina premiale per gli studi di settore relativi al periodo d’imposta 2016. Si tratta degli studi per i quali risultano approvati indicatori di coerenza economica riferibili ad almeno 4 diverse tipologie tra:
- efficienza e produttività del fattore lavoro;
- efficienza e produttività del fattore capitale;
- efficienza di gestione delle scorte;
- redditività;
- struttura.
Gli indicatori possono essere altresì riferibili a tre di queste tipologie e, contemporaneamente, prevedere l’indicatore “Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti”.
=> Studi di Settore 2017: le novità
Il regime premiale, lo ricordiamo, è opzionale, riguarda i contribuenti virtuosi che dichiarano ricavi o compensi pari o superiori a quelli risultanti dall’applicazione degli studi e si concretizza in controlli fiscali ridotti:
- esclusione dagli accertamenti analitico-presuntivi;
- riduzione di un anno dei termini di decadenza per l’attività di accertamento effettuata ai fini delle imposte dirette e dell’IVA;
- redditometro solo se il reddito eccede di un terzo quello dichiarato (invece che un quinto).
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