Rischio di ISEE a pagamento: la compilazione della DSU presso i CAF non sarà più gratuita dal 15 maggio, per mancato rinnovo della convenzione con l’INPS, la cui contro-proposta è rendere oneroso il servizio dei Centri di Assistenza Fiscale per i contribuenti. Almeno questo è quanto emerge da indiscrezioni a margine del tavolo di trattative. Un braccio di ferro che pagheranno le famiglie italiane, almeno fin quando il calcolo dell’ISEE non diverrà automatico come il 730 precompilato.
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La situazione è la seguente: la convenzione tra INPS e CAF per la compilazione gratuita della Dichiarazione Sostitutiva Unica necessaria per ottenere l’ISEE, non è ancora stata rinnovata (è scaduta a dicembre 2016), per mancanza di accordo economico. I CAF chiedono un rimborso più alto di quello consueto, l’INPS un taglio del 30% delle tariffe. Risultato: nienyte rinnovo e servizio sospeso dal 15 maggio.
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Il Governo sembra tuttavia intenzionato, ma solo in futuro, a prevedere l’introduzione della DSU precompilata: lo ha dichiarato il Ministro del Lavoro Poletti, spiegando che l’operazione sarebbe possibile «sulla base delle informazioni disponibili negli archivi INPS». Ricordiamo che molte delle informazioni necessarie per il calcolo ISEE (ad esempio, il reddito) sono già automaticamente inserite in base alle informazioni presenti non solo negli archivi dell’istituto previdenziale, ma anche dell’Anagrafe Tributaria.
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Nel frattempo, una sollecitazione a chiudere la trattativa arriva dai Comuni. Luca Vecchi, delegato ANCI a Welfare e Politiche Sociali, sottolinea che «l’annunciata sospensione del servizio di compilazione dell’ISEE suscita forte preoccupazione nei Comuni», anche in considerazione del «funzionale supporto dei CAF sin qui assicurato a tantissimi Comuni nella gestione delle pratiche e delle istanze presentate».