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Entrate Riscossione: cosa cambia da luglio

di Noemi Ricci

Pubblicato 13 Aprile 2017
Aggiornato 9 Aprile 2018 10:14

Con l'addio ad Equitalia subentra l'Agenzia delle Entrate-Riscossione con più poteri su controlli fiscali e pignoramenti, accesso ai conti correnti e diritto a bloccare transazioni.

La legge di conversione del Decreto Fiscale n.193/2016 ha previsto l’addio a Equitalia dal 1° luglio 2017, oltre a ufficializzare la definizione agevolata delle cartelle esattoriali (rottamazione). L’attuale ente di riscossione per i debiti contratti dai contribuenti con il Fisco e lo Stato verrà sostituito dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, mentre le società del Gruppo Equitalia saranno sciolte e cancellate dal Registro Imprese, senza alcuna procedura di liquidazione (personale verrà ricollocato presso Agenzia delle Entrate o altra PA).

=> Rottamazione cartelle e addio Equitalia: il decreto

Da luglio diventa dunque operativo il nuovo ente pubblico economico, dipartimento interno all’Agenzia delle Entrate presieduto dallo stesso direttore e sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’Economia. I vecchi debiti notificati da Equitalia e ancora non saldati o rottamati, ma anche i crediti Equitalia, passeranno in automatico all’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Secondo le previsioni, avrà maggiori poteri di controllo (potendo accedere a più database, compreso quello INPS) e maggiore consapevolezza dei beni pignorabili. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione potrà infatti consultare banche dati e informazioni alle quali è autorizzata l’Agenzia, anche ai fini dell’attività di riscossione, sarà inoltre autorizzata ad acquisire informazioni circa i rapporti di lavoro o impiego, disponibili nel data base INPS, Comuni e così via. Tutti dati che potranno essere utilizzati tanto per scovare eventuali evasioni fiscali quanto per individuare beni pignorabili.

=> Rottamazione cartelle Equitalia: proroga e novità

A differenza di Equitalia, la nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione potrà accedere pienamente all’Anagrafe dei rapporti tributari venendo a conoscenza dei conti correnti dei contribuenti, compresi importi e movimenti. Questo significa che, se il debitore sposta somme per scongiurare un pignoramento, il nuovo ente potrà avviare azioni revocatorie e segnalare alla Procura il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento dei tributi. Nei confronti dei contribuenti, essendo un soggetto pubblico, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione avrà poteri e autorità di una PA.

La controparte per i contribuenti? Un rapporto con il Fisco più orientato alla compliance e una riduzione dei costi legati alla riscossione.