Assegno Universale per figli a carico

di Noemi Ricci

31 Marzo 2017 10:30

Figli a carico con assegno universale fino a 26 anni ma in base all'ISEE, abolendo tutte le altre agevolazioni: pro e contro del disegno di legge in corso di iter parlamentare.

Un assegno universale per ciascun figlio a carico di 150 euro al mese fino a 26 anni (in misura ridotta a partire dai 18 anni) in sostituzione di quasi totalità delle agevolazioni finora riconosciute alle famiglie (dell’assegno al nucleo familiare ANF, al sussidio per famiglie numerose ossia con almeno tre figli minori, passando dalle detrazioni IRPEF per minori a carico: è la novità prevista con il disegno di legge n. 1473, presentato al Senato nel 2014 e attualmente all’esame del Parlamento.

=> Tasse: le detrazioni per figli a carico

Carichi di famiglia oggi

Ad oggi, la regola per stabilire se un figlio è da considerarsi a carico è la sua autonomia economica: se un figlio dispone di un reddito complessivo inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili (compresi redditi soggetti a tassazione sostitutiva o esenti), allora rientra nei carichi di famiglia. Se in corso di anno d’imposta viene superata la soglia, si perde la detrazione fiscale, completamente. Una detrazione IRPEF aggiuntiva scatta inoltre per i figli minori di 3 anni. Le altre forme di sostegno al reddito sono gli assegni familiari (ANF) e gli assegni alle famiglie numerose.

Assegno Universale

Il Ddl delega il Governo a riformare, semplificandola, la normativa riguardante le misure di sostegno per le famiglie, con l’obiettivo di superare l’attuale frammentazione delle misure previdenziali e fiscali previste dalla disciplina vigente arrivando ad avere un unico strumento e benefici unificati, potenziando così le misure a sostegno delle famiglie.

Platea ridotta

Ad avere diritto all’assegno mensile di 150 euro per ogni figlio fino ai 18 anni e di circa 100 euro fino al compimento del 26simo anno di età saranno tutte le famiglie con reddito ISEE fino a 50mila euro, mentre l’importo verrà progressivamente ridotto per la fascia dai 50 ai 70mila euro. Ogni figlio fa salire la soglia di 5mila euro. Dunque, un assegno che sostituisca gli attuali sgravi ma che nella pratica escludrebbe circa il 15% delle famiglie, considerando le soglie di ingresso ISEE. Come infatti dichiara il primo firmatario della proposta:

“L’idea è di inserire un’unica misura, un assegno sostanzialmente universalistico, anche se vi sarà selettività attraverso la soglia Isee, che possa arrivare all’85% dei nuclei familiari e assicuri a tutti i minori e anche ai maggiorenni fino a 25 anni, se ancora a carico, un sostegno”.

.