Una precisazione importante dell’Agenzia delle Entrate sullo slittamento al 3 marzo scorso per la dichiarazione IVA: formalmente, non si è trattato di una proroga del termine di presentazione, quindi non c’è impatto sugli adempimenti collegati (ad esempio, le compensazioni). La decisione di consentire l’invio per tre giorni oltre la scadenza del 28 febbraio, spiega l’Agenzia con risoluzione 26/E, è stata presa per compensare i temporanei rallentamenti alla rete di trasmissione, registratisi l’ultimo giorno utile per l’invio. Lo slittamento è pertanto da intendersi una eccezione riservata a chi non è riuscito tecnicamente a completare l’adempimento nei tempi previsti.
=> Dichiarazione IVA fino al 3 marzo
L’Agenzia, in pratica, considera tempestive le dichiarazioni arrivate entro il 3 marzo ma senza proroghe formali, ragion per cui gli adempimenti fiscali che derivano dal “termine di presentazione” delle dichiarazioni IVA vanno eseguiti facendo riferimento al termine del 28 febbraio (non del 3 marzo).
Per quanto riguarda, ad esempio, la compensazione del credito IVA annuale nel modello F24 per importi superiori a 5mila euro, da eseguire dal 16 del mese successivo a quello della dichiarazione, andrà effettuata a partire dal 16 marzo 2017 anche se la dichiarazione annuale è stata presentata dopo il 28 febbraio.