Dal 15 settembre, chi si è visto addebitare in bolletta un Canone RAI non dovuto, può presentare richiesta di rimborso online attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate: adesso è possibile ricorrere a strumenti telematici (mentre fino a questo momento bisognava inviare la pratica cartacea). Basta utilizzare all’applicazione disponibile sul sito dell’Agenzia, con credenziali di accesso: la compagnia elettrica è tenuta ad effettuare il rimborso entro 45 giorni, o con un accredito sulla prima fattura utile oppure con altre modalità.
=> Rimborso Canone RAI: modelli e domanda
Nel frattempo, prosegue il botta e risposta sul numero di contribuenti che il canone in bolletta non lo hanno invece pagato. Secondo i dati provvisori del Ministero dello Sviluppo Economico il tasso di morosità si aggira intorno al 10%. Ma Italia Oggi insiste: la metà dei contribuenti che in luglio ha ricevuto la prima bolletta con il Canone RAI, hanno pagato solo la parte relativa all’energia, non l’abbonamento alla TV di Stato.
=> Canone RAI in bolletta: consuntivi di luglio
Come noto, il ministero ha definito “immaginari” questi dati, smentiti da quelli parziali forniti da Enel:
il «mancato pagamento delle bollette Enel di luglio (quindi non solo della quota canone) si aggira attorno al 10%, comprensivo della morosità fisiologica e di quella stagionale (periodo estivo) e dell’eventuale non pagamento del canone Rai, per esempio per possibili errori di fatturazione o da parte di coloro che avevano dimenticato di fare richiesta di esenzione».
Il quotidiano economico, però insiste, citando altre compagnie elettriche: Sorgenia, operatore con circa 200 mila clienti sul territorio nazionale, ha comunicato che a 20 giorni dalla scadenza delle fatture «la percentuale di persone che ha deciso di non pagare il canone è del 26%. Green Network, invece, ha confermato il 50% di morosi volontari, con un andamento che potrebbe essere limato a operazione ultimata. Quindi, «numeri molto lontani dal 10% o anche meno di cui parla la nota ufficiale del ministero». Su un putno sono tutti d’accordo: a fine settemrbe ci saranno i dati ufficiali dell’Agenzia delle Entrate, su cui sarà possibile are analisi precise.