Secondo il Ministero dello Sviluppo Economico il tasso di evasione sul Canone RAI in luglio, primo mese di addebito in bolletta, è stato intorno al 10%. Sarebbe dunque priva di fondamento la notizia sul presunto flop della riforma del metodo di riscossione dell’abbonamento alla TV di Stato, in base alla quale il 50% degli utenti non avrebbe pagato la rata a conguaglio di luglio (70 euro). In attesa dei dati ufficiali, le anticipazioni divergenti sono quelle del MiSE da una parte e del quotidiano Italia Oggi dall’altro.
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Secondo il MiSE:
il mancato pagamento delle bollette Enel di luglio (quindi non solo della quota canone) si aggira attorno al 10 % comprensivo della morosità fisiologica e di quella stagionale (periodo estivo) e dell’eventuale non pagamento del Canone RAI, per esempio per possibili errori di fatturazione o da parte di coloro che avevano dimenticato di fare richiesta di esenzione […] Altri operatori elettrici forniscono percentuali di mancato pagamento delle bollette anche sensibilmente inferiori al 10%».
In base alla ricostruzione di Italia Oggi, invece, ci sarebbe un 50% di utenti (con punte del 60% al Centro Sud) che ha pagato solo la parte di bolletta relativa all’elettricità, evadendo il Canone RAI. Fra le motivazioni individuate: la disinformazione sull’operazione e in particolare sulle conseguenze connesse al mancato pagamento del canone (autodenuncia).
In realtà, un aspetto da non sottovalutare è il mancato pagamento a causa di errori di addebito in bolletta: la stessa Agenzia delle Entrate – sulla sua pagina Facebbok – ha invitato i contribuenti che si sono visti addebitare il canone per errore, a “soprassedere” e a pagare la sola quota di bolletta per la fornitura elettrica.
Secondo il Ministero, quindi, i numeri riferiti dalla stampa sarebbero «del tutto immaginari», smentiti dai primi dati parziali forniti dalle compagnie elettriche. Quelli definitivi arriveranno a fine settembre, «quando l’Agenzia delle Entrate potrà fare un primo consuntivo attendibile dell’operazione».