Chi si avvale delle forme agevolate di definizione dei debiti con il Fisco previste dalla Legge di Stabilità 2016 paga sanzioni ridotte solo ai fini fiscali, non sui contributi previdenziali. Tutte le regole per determinare i contributi previdenziali dovuti nel caso di adesione ai deflattivi del contenzioso sono contente nella circolare INPS 140/2016.
=> Evitare liti e contenziosi fiscali: strumenti per l’adesione fiscale agevolata
Se il contribuente aderisce alla mediazione tributaria o all’accertamento con adesione, calcola i contributi previdenziali dovuti in base al maggior reddito accertato o comunque accettato dal debitore.
Effettua poi il versamento attraverso modello F24, utilizzando le seguenti causali:
- APMF per la gestione artigiani;
- CPMF per la gestione commercianti;
- LPMF per la gestione separata liberi professionisti.
È possibile scegliere il pagamento rateale. La circolare INPS fornisce una serie di indicazioni relative a casi particolari. Ad esempio, un contribuente che riceve un avviso di addebito dall’INPS ma nel frattempo ha aderito a una mediazione, se ha già interamente pagato si vedrà cancellare l’avviso di addebito, mentre se ha un pagamento rateale ancora in corso, il provvedimento è sospeso fino a quando viene ultimato il pagamento, e quindi viene annullato.
Per quanto riguarda l’istituto dell’acquiescenza all’avviso di accertamento, i contributi previdenziali dovuto si calcola sul maggior reddito, senza sanzioni e interessi. Infine, ci sono gli strumenti per la definizione in sede di contenzioso: tentativo di conciliazione giudiziale, e la chiusura agevolata delle liti fiscali pendenti. Nel primo caso, la contribuzione dovuta si calcola sulla somma oggetto di definizione concordata, e si applicano anche le sanzioni. Infine, la definizione della lite in sede giudiziale non ha impatto sui contributi, che restano calcolati in base all’ammontare originario contenuto nell’avviso di addebito.
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