Secondo le ultime rilevazioni della Banca d’Italia sul peso del Fisco locale nelle regioni italiane, la meno tartassata è, in termini di importo annuo medio per famiglia tipo, la Valle d’Aosta (1.302 euro, un prelievo pari al 3% del reddito disponibile, nonostante l’aumento del +2,6% rispetto all’anno precedente). La più tartassata è la Campania con 2.416 euro l’anno a famiglia, in media e una differenza locale sulla media nazionale 2015 pari al +21,8% (contro il -34,3% della Valle d’Aosta). La media nazionale è di 1.983 euro.
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Notevolmente penalizzate anche il Lazio (2.311 euro pari al +16,5% rispetto alla media nazionale), il Piemonte (2.210, +11,4%) e la Liguria (2.200, +10,9%). Tra le regioni con il Fisco più leggero invece il Friuli Venezia Giulia (1.553, -21,7%), la Basilicata (1.630, -18,7%) e la Sardegna (1.650, -16,8%). In linea con i dati nazionali Abruzzo (1.963 -1%) e Calabria (1.986, +0,2%).
La classifica, nel complesso, dalla Regione con il peso fiscale minore a quella con l’imposizione maggiore è la seguente: Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Sardegna, Veneto, Marche, Umbria, Toscana, Lombardia, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Calabria, Molise, Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Lazio, Campania.
Nelle regioni meno tartassate si evidenziano addizionali IRPEF, sia regionale che comunale, più basse. In quelle con l’imposizione più alta pesano spesso l’addizionale regionale IRPEF, la tassazione sui rifiuti, l’IMU e quella sulle assicurazioni Rc auto.
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In questa analisi su “Le economie regionali” la Banca d’Italia ha considerato come famiglia tipo quella composta da due genitori, lavoratori dipendenti, e due figli minorenni a carico, abitazione principale di 100 metri quadrati, auto del segmento B e un reddito imponibile di 44.080 euro.
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