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Rimborso Canone RAI: caos su modello esenzione

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 8 Giugno 2016
Aggiornato 15 Giugno 2016 12:37

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Le discrepanze tra indicazioni del Fisco e decreto di riforma del canone RAI mettono a rischio i contribuenti esenti: allarme dell'Unione Nazionale Consumatori.

Esenzione-Canone-RAI
Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il decreto attuativo del MiSE che disciplina le modalità di addebito del 
canone RAI in bolletta elettrica è entrato in vigore, ma le polemiche non si placano. In particolare , in merito alla procedura di esenzione. L’Unione Nazionale Consumatori segnala che potrebbero verificarsi errori di addebito per chi ha inviato il modello di autodichiarazione di non possesso di apparecchi televisivi all’Agenzia delle Entrate prima del 24 marzo.

=> Modello per esenzione Canone RAI

Il problema è la discrepanza tra quanto recita il decreto – obbligo di utilizzo del “modello approvato dall’Agenzia delle entrate il 24 marzo e successive modificazioni” – e quanto indicato nelle FAQ dell’Agenzia delle Entrate:

“Le dichiarazioni presentate dal 1° gennaio 2016 e anteriormente alla pubblicazione del provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, e quindi su modelli non conformi a quello approvato con il Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate, sono valide a condizione che siano rese ai sensi dell’articolo 47 del DPR 445/2000 e contengano tutti gli elementi richiesti dal modello di dichiarazione approvato per la specifica tipologia di dichiarazione resa”.

=> Canone RAI, FAQ ed esempi di esonero

Quello che chiede l’Associazione al Fisco è di chiarire la posizione dei contribuenti che hanno presentato il modello anteriormente al 24 marzo, anche tenendo conto che la scadenza per la presentazione dell’autodichiarazione di non possesso è stata fissata in data antecedente, di ben 20 giorni, all‘entrata in vigore del decreto attuativo. Massimiliano Dona, segretario UNC, spiega:

«Chiunque abbia presentato una dichiarazione esaustiva che contiene tutti gli elementi utili, non può essere costretto a pagare il canone solo perché non ha compilato il modellino appositamente predisposto. Sarebbe un cavillo burocratico assurdo. In ogni caso questo pasticcio, che immaginiamo e speriamo si risolva per il meglio, conferma che in questa vicenda si sono violati i diritti del contribuente, che avrebbe dovuto avere 60 giorni dall’entrata in vigore di tutti i provvedimenti di attuazione per presentare la dichiarazione, ossia 60 giorni a partire da oggi».

A tutto questo caos si aggiunge il fatto che in caso di erroneo addebito in bolletta, per ottenere il rimborso bisognerà presentare un’altra richiesta le cui modalità dovranno essere definite con un nuovo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate entro il 3 agosto.

Per maggiori informazioni consulta le FAQ sul sito dell’Agenzia delle Entrate.