L’evasione fiscale in Italia è un fenomeno ben lontano dall’essere arginato, nonostante gli sforzi del Fisco risulta in aumento l’evasione nei ristoranti, nei bar e nei negozi: oltre la metà (54%) dei conti viene pagata senza scontrino e spesso quando questo viene emesso è irregolare. Ma anche case vacanza e bed&breakfast risultano con conti spesso in nero.
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Lo rivela un’indagine dell’Adnkronos, effettuata dal 1 aprile al 1 maggio 2016 tramite monitoraggio diretto, con la collaborazione di diverse associazioni di categoria e dei consumatori sul territorio. Nel 2014 nella stessa rilevazione risultavano non in regola con le ricevute fiscali il 51% degli esercizi commerciali.
A livello territoriale l’evasione fiscale è più evidente al Sud, sopratutto a Napoli, dove gli esercenti che non producono alcuno scontrino sono il 78%. Seguono Bari con il 66% e Roma con il 57%. I più virtuosi sono i genovesi con il 18% delle irregolarità, seguiti da milanesi e torinesi con il 35%.
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Ricordiamo che le sanzioni per l’omessa emissione dello scontrino sono previste solo in capo all’esercente e non anche al cliente, il quale dovrebbe tuttavia richiederlo sempre, controllando altresì l’esattezza dei dati fiscali riportati sulle ricevute fiscali, a partire dall’importo.
Sono esonerati dall’emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale solo le cessioni di tabacchi, di carburanti per l’autotrazione, di giornali e beni mediante distributori automatici funzionanti a gettone o a moneta, conducenti di taxi (a meno che il cliente non lo richieda espressamente), ciabattini, ombrellai, arrotini e altre attività considerate minori.