Con riferimento al “terzo settore”, quello del no profit, spiegava l’Agenzia delle Entrate con la circolare 16/E/2016, è necessario che l’analisi del rischio in materia di evasione fiscale sia eseguita con la massima cura, anche ricorrendo agli specifici applicativi a disposizione degli uffici.
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L’obiettivo è di ottenere una selezione mirata a individuare i soggetti che apparentemente si presentano come “non profit“, ma in realtà svolgono vere e proprie attività lucrative in settori tipicamente commerciali, come la somministrazione di alimenti e bevande, l’organizzazione di viaggi, l’intrattenimento e spettacolo e così via. Tale software può individuare, oltre i soggetti che fruiscono di particolari regimi agevolativi, anche gli enti che hanno registrato atti a contenuto patrimoniale, nonché quelli che hanno effettuato movimenti di denaro da e per l’estero comunicati dagli operatori finanziari.
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Particolare attenzione verrà inoltre posta sui soggetti che pongono in essere transazioni immobiliari sospette o frodi mediante l’utilizzo di false fatturazioni. Il tutto evitando di perseguire situazioni di minima rilevanza economica e tenendo conto del contesto sociale in cui operano.
Fonte: Circolare 16/E/2016 Agenzia delle Entrate.