Con la Legge di Stabilità 2017 probabilmente diremo addio al Trattamento di Fine Rapporto (TFR) in favore dei Fondi pensione obbligatori. Si tratta di delle più importanti novità sul fronte delle pensioni che il Governo sta pensando di attuare con l’obiettivo di favorire la flessibilità del sistema previdenziale italiano.
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Ad essere destinata automaticamente ai Fondi di previdenza complementare sarà almeno una parte del TFR, invece del silenzio assenso che attualmente consente ad oltre il 70% dei dipendenti di non effettuare tale versamento, ritenuto meno favorevole per via della tassazione. Il TFR lasciato in azienda, oggi, viene infatti tassato al 17%, contro il 20% dei Fondi pensione. Di contro però i rendimenti del TFR (1,9% nel 2013) sono meno convenienti, rispetto ai Fondi pensione (5,7%).
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In parallelo all’introduzione dell’obbligatorietà dell’adesione ai Fondi pensione e alla destinazione di almeno una parte del TFR alle forme di previdenza complementare, questi verrebbero resi anche più convenienti, alleggerendo la tassazione di circa 3-4 punti e aumentando la deducibilità fiscale dei versamenti.
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Con la quota obbligatoria, i dipendenti iscritti ad un Fondo pensione aumenterebbero sostanzialmente, versando una cifra che si stima pari a 22-23 miliardi di euro l’anno.