Ad un anno dall’entrata in vigore della fatturazione elettronica obbligatoria verso tutte le pubbliche amministrazioni (31 marzo 2015), risultano scambiati oltre 33 milioni di fatture, emesse da circa 700mila imprese fornitrici della PA. Come sottolinea Irene Facchinetti, direttore Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione del Politecnico di Milano, significa che aziende e professionisti stanno iniziando a prendere:
«confidenza anche con i processi di conservazione digitale delle proprie informazioni a rilevanza fiscale: gli oltre 30 milioni di fatture elettroniche non possono essere archiviate “fisicamente”, ma in qualità di documenti informatici devono essere obbligatoriamente conservate in digitale».
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Il tutto, in vista del prossimo appuntamento di gennaio 2017: la fatturazione elettronica fra privati, prevista dalla delega fiscale (articolo 1, comma 2, Dlgs 127/15): opzione facoltativa, implica tuttavia numerosi vantaggi fiscali e semplificazioni per le imprese che la adottano. In particolare: agevolazioni in termini di Spesometro, comunicazioni operazioni black list, modelli Intra sugli acquisti, vantaggi fiscali, semplificazioni sui controlli. Le imprese e i professionisti potranno utilizzare il Sistema di Interscambio che attualmente funziona per le fatture verso la PA.
Tra l’altro, dal prossimo luglio 2016 l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei contribuenti un servizio gratuito per invio, gestione e conservazione, in pratica l’intero ciclo della fatturazione elettronica.
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La fatturazione elettronica ha conosciuto un veloce sviluppo negli ultimi anni: fino al 2013 la usavano circa 5mila imprese, diventate 140mila nel 2014, fino ad arrivare alle 700mila del 2015. L’obbligo di fatturazione elettronica verso la PA sta stimolando inoltre le imprese a digitalizzare l’intero processo di fatturazione, producendo quindi dei passi avanti sul fronte della demateriazzazione e digitalizzazione del sistema Italia.