Quest’anno si gioca d’anticipo: la proroga per la presentazione del modello 730, che di solito viene decisa a ridosso della scadenza, è già oggetto di dibattito. La proposta di rinvio è contenuta in una risoluzione presentata in commissione Finanze alla Camera da Franco Ribaudo (PD) e votata all’unanimità.
«Visto il consenso – spiega lo stesso Ribaudo – abbiamo chiesto un decreto del presidente del Consiglio dei ministri per ufficializzare la proroga».
Si tratterebbe di uno slittamento di due settimane, dall’attuale termine del 7 al 23 luglio.
=> Modello 730 precompilato 2016: il calendario fiscale
La richiesta riguarda lo slittamento dei termini di presentazione del modello 730 sia per i contribuenti sia per CAF e intermediari. Come già avvenuto lo scorso anno, i centri di assistenza fiscale dovranno però trasmettere almeno l’80% delle dichiarazioni entro il 7 luglio. Il meccanismo, spiega Ribaudo «l’anno scorso ha funzionato e non ha messo a rischio i rimborsi», e anche in considerazione di questo, la risoluzione votata alla Camera propone che la proroga diventi strutturale. Si darebbe così ai contribuenti il maggior tempo possibile, compatibilmente con l’esigenza di effettuare i rimborsi fra luglio e agosto.
=> Dichiarazione precoompilata 2016: modello 730 e UNICO
Ricordiamo che la stagione dichiarativa sta per iniziare operativamente, dal prossimo 15 aprile i contribuenti potranno accedere al modello 730 precompilato sul sito apposito dell’Agenzia delle Entrate. Dal 2 maggio sarà possibile inviare la dichiarazione: chi non effettua modifiche, chiude definitivamente la questione perché l’Agenzia non effettua controlli, mentre invece nel caso in cui si debbano effettuare integrazioni la procedura prevede la possibilità di accertamenti successivi da parte del Fisco.
Nel 2015 la quasi totalità dei contribuenti (il 94,9%), ha effettuato modifiche rispetto alle informazioni precompilate, una percentuale che quest’anno dovrebbe scendere perché nel Modello 730 saranno presenti molti più dati: le detrazioni per spese sanitarie (escluse quelle per l’acquisto di farmaci da banco, che non prevedono ricetta medica), quelle per l’università, per le spese funebri, le prime rate del bonus ristrutturazioni, riqualificazioni energetiche, acquisto mobili.