Resta alta la pressione fiscale sulle imprese, stimata dal Centro Studi di Confindustria al 49,4% del PIL. Un livello che:
«non potrà diminuire finché non ridurremo la spesa corrente» (al netto degli interessi passata da 671 miliardi nel 2012 a 692 mld nel 2014)».
Le imprese ritengono che sul fronte fiscale l’ultimo anno abbia segnato un’inversione di tendenza ma continuano a ritenere la fiscalità italiana una zavorra. I segnali di miglioramento infatti ci sono, ma la strada è ancora in salita. Per usare le parole di Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda:
«il percorso è ancora lungo e deve contare sull’impegno e la collaborazione per semplificare la vita delle imprese».
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Fisco 2016
Il dibattito ha avuto luogo nel corso di un convegno Assonime sulle novità fiscali per le aziende, nel corso del quale, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi ha fornito numeri significativi («straordinari rispetto alle previsioni») in materia di tasse sulle imprese: riferendosi in particolare a ruling e voluntary disclosure, ci si aspetta un 2016 “straordinario” in cui l’Agenzia affronterà:
«tantissime questioni innovative e tantissime richieste dei contribuenti».
Dunque, all’orizzonte non mancheranno le complessità tecniche: si prospetta «un problema organizzativo, che stiamo affrontando». Solo la voluntary disclosure richiederà circa 500mila atti di accertamento. Si tratta di un cambio di passo, secondo Orlandi, che indica la
«volontà dei contribuenti di affrontare le tematiche fiscali».
Novità
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate annuncia poi una circolare in arrivo sull’abuso del diritto, su cui il Fisco sta lavorando da mesi con l’obiettivo di «fare un documento che risponda alle incertezze». Si tratta di uno dei temi centrali della Riforma Fiscale.
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Le imprese sono d’accordo sulla necessità di «ridurre la complessità del sistema», commenta Rocca, sottolineando anche le «importanti modifiche» introdotte con la Legge di Stabilità: superammortamento al 140% per i beni strumentali, nuovo welfare aziendale, patent box. Novità che gli imprenditori salutano con positività, ma che presentano ancora elementi di difficoltà nell’applicazione. La proposta:
«estendere ed elaborare insieme criteri standard per categorie di imprese o attività».