Con la circolare n. 211/2015 l’INPS ha fornito indicazioni in tema di assegni familiari e quote di maggiorazione di pensione per l’anno 2016 a fronte dell’adeguamento al costo della vita (perequazione). La misura del tasso d’inflazione programmato per il 2015 è stata pari allo 0,6%. Nella circolare sono quindi riportate le tabelle dei limiti di reddito familiare da applicare ai fini della cessazione o riduzione della corresponsione degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione di pensione, nonché i limiti di reddito mensili da considerare ai fini del riconoscimento del diritto agli assegni familiari.
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Le disposizioni contenute nella circolare INPS sulla rivalutazione degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione di pensione vede coinvolti i soggetti esclusi dalla normativa sull’assegno per il nucleo familiare, ovvero i coltivatori diretti, i coloni, i mezzadri, i piccoli coltivatori diretti ed i pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi.
Importi prestazioni
- 8,18 euro mensili spettanti ai coltivatori diretti, coloni, mezzadri per i figli ed equiparati;
- 10,21 euro mensili spettanti ai pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi e ai piccoli coltivatori diretti per il coniuge e i figli ed equiparati;
- 1,21 euro mensili spettanti ai piccoli coltivatori diretti per i genitori ed equiparati.
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Limiti di reddito
In applicazione delle vigenti norme per la perequazione automatica delle pensioni, il trattamento minimo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti risulta fissato dal 1° gennaio 2016 e per l’intero anno nell’importo mensile di euro 501,89. I limiti di reddito mensili da considerare ai fini del riconoscimento del diritto agli assegni familiari per l’anno 2016 sono:
- 706,82 euro per il coniuge, per un genitore, per ciascun figlio od equiparato;
- 1236,94 euro per due genitori ed equiparati.
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