Tra le novità, contenute nella Legge di Stabilità 2016 approvata dal Consiglio dei Ministri del 15 ottobre è prevista la riduzione graduale IRES. Questo significa che dal 1° gennaio 2016 si passerebbe ad un’aliquota del 24,5% per poi scendere al 24% dal 2017, con effetto per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre dell’anno precedente.
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Tuttavia la misura per il momento è in stand by perché la sua applicazione è subordinata al riconoscimento, da parte dell’UE, dei margini di flessibilità correlati all’emergenza immigrazione e, secondo il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan la Commissione Europea non deciderà subito.
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Padoan ha dichiarato di aver incontrato Valdis Dombrovskis, vicepresidente per l’Euro della Commissione, e Pierre Moscovici, responsabile degli Affari economici e di aver spiegato loro la logica della richiesta di flessibilità dell’Italia per riforme e investimenti. Si tratta, nello specifico, di un rapporto deficit/PIL superiore dello 0,2% nel 2016, pari a circa 3,3 miliardi di euro. Tuttavia:
«Il tema dell’immigrazione sarà trattato separatamente perché riguarda più Paesi, per cui ci saranno dei tempi diversi che la Commissione sta decidendo».
Se Bruxelles non dovesse accogliere le clausole per le misure urgenti sull’emergenza immigrati, la misura diventerà operativa soltanto dal 2017 e non sarà possibile anticipare di un anno il taglio dell’IRES.