Fisco, 350mila controlli in più nel 2016

di Barbara Weisz

Pubblicato 8 Ottobre 2015
Aggiornato 9 Ottobre 2015 12:54

logo PMI+ logo PMI+
I nuovi controlli fiscali conseguenti alla voluntary disclosure, il punto sulla riforma del Catasto e le assunzioni di dirigenti presso l'Agenzia delle Entrate nell'audizione di Rossella Orlandi alla Camera.

Il Fisco si prepara a un super lavoro, con 350mila controlli in più da effettuare nel 2016 a causa della voluntary disclosure: le cifre sono fornite dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, in audizione alla commissione di vigilanza sull’Anagrafe Tributaria della Camera, servita anche a fare il punto sugli accertamenti di nuove rendite catastali e sulle assunzioni di dirigenti in vista all’Agenzia delle Entrate. Vediamo tutto.

=> Voluntary disclosure: chiarimenti applicativi

Le adesioni alla voluntary disclosure al momento, sono circa 70mila. Moltiplicate per cinque anni, spiega la Orlandi, rappresentano 350mila controlli fiscali da effettuare l’anno prossimo. Si potrebbe aggiungere che i numeri della voluntary disclosure sono destinati a salire, vista la proroga a fine anno appena decisa dal Governo. Comunque, già così, per l’Agenzia rappresenta un impegno che la Orlandi definisce “straordinario”, aggiungendo: «cercheremo di fare il possibile come abbiamo sempre fatto».

L’organico dell’Agenzia (al centro, nei mesi scorsi, di uno scandalo per dirigenti illegittimi) è destinato ad aumentare, con i bandi per le assunzioni di nuovi dirigenti. Il Consiglio di Stato ha convalidato un concorso bandito nel 2010, per 175 posti dirigenziali, ma Orlandi chiarisce che i posti dirigenziali liberi in Agenzia delle Entrate, che quindi andranno coperti, sono circa 400.

Per quanto riguarda il Catasto, la mancata riforma (uscita dalla delega fiscale e rinviata all’anno prossimo), secondo il direttore dell’Agenzia è un’occasione persa. Il lavoro già svolto resta comunque importante e non va perduto, perché si tratta di un allineamento delle banche dati. Anche qui, si potrebbe aggiungere che in effetti la riforma del Catasto non è saltata, ma è solo rimandata in attesa della nuova tassazione sulla casa (IMU e TASI), in modo che alla fine per il contribuente il diverso meccanismo per calcolare la rendita catastale, dal punto di vista fscale sia a costo zero.

Nel frattempo, in questo 2015, da gennaio ad agosto, il Fisco ha effettuato 290mila nuovi accatastamenti di immobili, con un incremento di rendita complessiva pari a 81 milioni di euro. C’è poi il capitolo immobili fantasma: ne sono emersi oltre 1,2 milioni, per una rendita complessiva di 825 milioni di euro: «un’attività – precisa Orlandi -, che si sta nuovamente programmando di svolgere per il prossimo triennio».

Agenzia delle Entrate