Il convivente può essere messo a carico fiscalmente come il coniuge?
Per gli ANF finora calcolati sul solo reddito di uno dei due partner – per la precisione quello che ha l’autorizzazione – si continua così o adesso serve il reddito di tutti e due?
Quando si compilano i moduli per i carichi di famiglia – da presentare al datore di lavoro o da inserire in fase di dichiarazione dei redditi – c’è la possibilità di elencare tra questi una serie di componenti del nucleo familiare che, rispettando alcuni parametri soprattutto reddituali, possono dar diritto a detrazioni per carichi di famiglia e, di conseguenza, a detrarre anche le spese per essi sostenute.
Nel caso specifico, al di là del limite reddituale, al momento il convivente non può essere considerato come familiare poiché non rientra tra gli elenchi di familiari ed altri familiari riconosciuti dal Fisco (si veda l’art. 12 del TUIR, nonché il paragrafo “familiari a carico” delle istruzioni per la compilazione del 730).
Per quanto riguarda gli Assegni al Nucleo Familiare (ANF), sostegno al reddito che viaggia in maniera parallela ai carichi di famiglia,ma seguendo iter e parametri differenti, nel caso specifico – desumendo che la prestazione si stia richiedendo per il figlio/i della coppia non coniugata – si dovrà per ora continuare a presentare la modulistica come fatto fino a questo momento; si dichiarerà, quindi, solo il reddito del genitore che è titolare della prestazione poiché, effettuando l’iter richiesto dall’INPS, è stato da questo autorizzato a presentare al proprio datore di lavoro la richiesta – tramite appunto l’autorizzazione in suo possesso.
Greta Rosatelli – Esperto fiscalista
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