Dopo che mia moglie ha pagato un anticipo del 30% nel 2024, nel corso del 2025 verserò io il saldo per la spesa dell’ascensore in condominio: cosa succede alla relativa detrazione fiscale con un reddito superiore o inferiore a 75mila euro?
Chi risiede nel condominio ha diritto alla detrazione fiscale se sostiene effettivamente la spesa. Quindi, se effettua il bonifico parlante nel 2025 potrà applicarla in Dichiarazione dei Redditi 2026 e, a fronte di un reddito 2025 inferiore a 75mila euro non sarà soggetto ai nuovi tetti di spesa detraibile previsti dalla Legge di Bilancio 2025.
La sostituzione dell’ascensore è agevolata dal Bonus Ristrutturazioni, anch’esso ridimensionato dall’ultima Manovra: la detrazione è scesa dal 50 al 36%, ma la prima casa continua a essere agevolata al 50% ancora per un anno.
Sulle spese sostenute nel 2024 si applicano invece le vecchie regole: sua moglie – avendo effettuato il bonifico di acconto – riporterà l’agevolazione nel modello di dichiarazione 2025, in misura pari al 50%. I nuovi vincoli e le nuove aliquote fiscali introdotti dalla Manovra 2025 per il Bonus Ristrutturazioni sono infatti entrati in vigore il 1° gennaio e dunque riguardano soltanto le spese detraibili sostenute nel nuovo anno.
Pertanto, se sarà lei a sostenere la prossima spesa a saldo dei lavori per l’ascensore condominiale, potrà utilizzare la detrazione nella dichiarazione dei redditi 2026: in misura pari al 50% se per lei è la prima casa (a prescindere dalla proprietà dell’immobile).
A fronte di un suo reddito personale inferiore a 75mila euro, non si applicano i nuovi tetti alle detrazioni previsti dalla Manovra 2025 (rileva solo il reddito del contribuente che sostiene la spesa 2025 da portare in detrazione e non quello familiare).
Se invece il suo reddito sfora questo tetto, dovrà verificare di rientrare nella soglia spettante in base al coefficiente familiare.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz