Mia moglie, pensionata, ha affidato la sua seconda casa ad un intermediario per affitti brevi turistici. Le somme al lordo le sta riscuotendo lei, in attesa che a fine anno l’intermediario le faccia avere il rendiconto finale per le liquidazione fiscali (21% di cedolare secca al Fisco e 18% di competenze all’intermediario). Mia moglie è tenuta anche a versare l’acconto per l’anno prossimo sulle somme guadagnate quest’anno.
Nel primo anno di applicazione della cedolare secca non è dovuto alcun acconto. Pertanto, sua moglie dovrà pagare il 100% della tassa piatta dovuta sul 2024 entro il 30 giugno 2025, ossia entro la scadenza per il saldo dell’imposta.
Dal secondo anno, invece, dovrà versare anche l’acconto, che è pari al 100% dell’imposta dell’anno precedente.
- Se la somma totale è inferiore a 257,52 euro, si paga in un’unica soluzione entro il 30 novembre.
- Se la somma è più alta si paga in due rate: la prima del 40% entro il 30 giugno, la seconda del 60% entro novembre.
Tenga presente che le regole della cedolare secca sugli affitti brevi sono cambiate quest’anno, con la Legge di Bilancio 2024 che ha alzato l’aliquota al 26% ma solo dalla seconda casa affittata in poi. Quindi se sua moglie affitta una sola unità immobiliare continua ad applicare la cedolare secca al 21%.
La normativa di riferimento per la cedolare secca sugli affitti brevi è l’articolo 4 del decreto legge 50/2017. La formulazione è la seguente:
i redditi derivanti dai contratti di locazione breve si applicano le disposizioni dell’articolo 3 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, con l’aliquota del 26 per cento in caso di opzione per l’imposta sostitutiva nella forma della cedolare secca. L’aliquota di cui al primo periodo è ridotta al 21% per i redditi derivanti dai contratti di locazione breve relativi a una unità immobiliare individuata dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi.
Verifichi anche si essere in regola con le nuove disposizioni sul CIN: ogni immobile affittato con contratto di locazione breve deve essere registrato sulla BDSR (Banca Dati Nazionale delle Strutture Ricettive) e tramite il relativo portale ogni titolare dell’attività dele farsi rilasciare un codice univoco da esporre fuori dalla casa data in affitto e nei relativi annunci pubblicitari, anche sui portali di intermediazione.
Il nuovo sistema entra a regime entro il 1° settebre 2024, con le sanzioni per mancato adeguamento che scatteranno dopo i successivi 60 giorni. La Sardegna è già partita con la fase sperimentale, per cui troverà la sua casa (se aveva già richiesto il CIR) sul portale: diversamente, dovrà registarla lei stessa seguendo le istruzioni del portale.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz