IMU in usufrutto dopo separazione: chi paga?

Risposta di Anna Fabi

17 Dicembre 2024 12:58

Francesco chiede:

Ho in corso una procedura di separazione consensuale per cui concederò a titolo gratuito l’usufrutto della casa a mia moglie e trasferirò la residenza fuori  regione, in abitazione non di proprietà. Potrò non pagare l’IMU per l’ex prima casa?

Nel contesto di una separazione consensuale, con concessione gratuita dell’usufrutto dell’immobile al coniuge (sua moglie), è quest’ultimo che diventa soggetto passivo IMU, ma soltanto dal momento in cui l’usufrutto sarà formalizzato (ad esempio con accordo omologato dal Tribunale o con atto notarile).

Dal momento della cessione dell’usufrutto, lei non sarà più tenuto al pagamento dell’IMU sull’immobile in quando l’obbligazione tributaria spetta all’usufruttuario e non al nudo proprietario.

Se continuerà ad avere residenza anagrafica e dimora abituale nell’immobile e se la casa non rientra tra le categorie catastali di lusso, invece, sua moglie potrà godere dell’esenzione IMU in quanto abitazione principale.

Ricapitolando i vari passaggi e le diverse casistiche:

  • se concederà l’usufrutto gratuito dell’appartamento a sua moglie e tale situazione sarà formalizzata, sua moglie diventerà il soggetto passivo IMU;
  • se sua moglie manterrà la residenza anagrafica e la dimora abituale nell’immobile, potrà continuare a beneficiare dell’esenzione IMU in quanto abitazione principale;
  • lei, trasferendo la sua residenza fuori regione e non essendo più usufruttuario, non dovrà pagare l’IMU sull’immobile.

Per formalizzare la nuova situazione giuridica, si raccomanda di depositare l’accordo di separazione consensuale presso il Tribunale o ufficializzare l’usufrutto con un atto notarile. Utile anche aggiornare i dati catastali e anagrafici presso il Comune di riferimento per evitare errori o richieste di pagamento non dovute.

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Risposta di Anna Fabi