Sono invalida al 100%. Come ottenere il rimborso delle spese di trasporto in ambulanza per un intervento?
Generalmente, il SSN copre le spese di trasporto in ambulanza per situazioni urgenti o per pazienti che devono recarsi a trattamenti medici periodici come dialisi, radioterapia o chemioterapia o per trasferimenti non urgenti qualora sia necessario per motivi medici certificati. Questo vale, ad esempio, verso strutture sanitarie per visite o esami specifici e per pazienti che non possono utilizzare altri mezzi di trasporto.
Se il trasporto è stato necessario per queste condizioni, è importante conservare tutta la documentazione medica, incluso il certificato rilasciato dal medico curante o dalla struttura sanitaria.
Per richiedere il rimborso delle spese di trasporto in ambulanza, le serve la certificazione medica che attesti la necessità del trasporto in ambulanza per motivi di salute , la copia del certificato che attesta la sua percentuale di invalidità al 100%, la fattura dettagliata del servizio di ambulanza fornitole, che includa il costo e la descrizione del trasporto (alcune ASL o enti richiedono una dichiarazione da parte del servizio di trasporto che specifichi il tipo di trasporto, il tragitto percorso e le ragioni dell’utilizzo dell’ambulanza). Alcuni enti potrebbero richiedere ulteriore documentazione, come una dichiarazione di non copertura delle spese da parte di assicurazioni o altre forme di supporto.
Se si rivolge alla ASL, potrà compilare il modulo specifico per la richiesta di rimborso delle spese di trasporto sanitario, disponibile presso l’ASL stessa o sul loro sito web.
Le spese sostenute per il trasporto in ambulanza, se supportate da idonea documentazione, sono anche detraibili nella dichiarazione dei redditi come spese sanitarie. Se non rientra nella no tax area, dovrà indicare le spese sostenute nel modello 730 o nel modello Redditi PF, conservando tutte le ricevute e i certificati medici necessari.
Diversamente, se non presenta la dichiarazione dei redditi perchè esente, allora per una consulenza mirata può considerare di rivolgersi a un patronato o a un’associazione di tutela dei diritti dei disabili, dove potranno supportarla per le procedure di richiesta di rimborso.
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Chiedi all'espertoRisposta di Anna Fabi