Sono proprietario di una casa (2015) con un impianto fotovoltaico da 1Kwp, installato dal costruttore in fase di realizzazione, la casa è stata acquistata con l’IVA agevolata al 4% come prima casa. Questo impianto non ha usufruito di altri incentivi e non ha attivo un conto energia, solo lo scambio sul posto con il GSE. Posso andare a rifare l’impianto esistente sostituendo tutte le componenti, aumentando la potenza e installando un accumulo, usufruendo dell’IVA agevolata al 10% e portando in detrazione il 50% della spesa?
Se deve procedere con il rifacimento e il potenziamento di un impianto fotovoltaico già esistente, aumentando la potenza e installando un accumulo, può usufruire di specifiche agevolazioni. Le spiego nel dettaglio come procedere, considerando IVA agevolata e detrazione fiscale.
Requisiti per l’IVA agevolata al 10%
Secondo l’art. 127-quinquies della Tabella A, Parte III del DPR 633/1972, è possibile applicare l’IVA agevolata al 10% per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati su immobili residenziali.
Nel suo caso, la sostituzione e potenziamento dell’impianto fotovoltaico rientra tra gli interventi di manutenzione straordinaria, che possono beneficiare dell’IVA agevolata al 10%.
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Detrazione fiscale del 50% per ristrutturazioni edilizie
L’art. 16-bis del DPR 917/1986 (TUIR) prevede una detrazione fiscale del 50% per le spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia. Compresa la sostituzione e il potenziamento dell’impianto fotovoltaico, inclusa l’installazione di sistemi di accumulo.
In parallelo, le segnalo che la realizzazione di un sistema di accumulo può rientrare anche fra le spese ammissibili all’Ecobonus ma sempre nella misura del 50%, utilizzabile in dieci quote annuali in dichiarazione dei redditi.
Non avendo le già usufruito delle agevolazioni del Conto Energia, ha diritto alla classica detrazione IRPEF. Nel suo caso, è stato attivato il meccanismo dello Scambio sul Posto (SSP) per la compensazione tra l’energia elettrica prodotta e immessa in rete da un impianto alimentato da fonti rinnovabili e quella prelevata e consumata in un momento diverso dal medesimo impianto (il GSE – Gestore dei Servizi Energetici effettua un conguaglio annuale calcolando il saldo economico).
Nel suo caso, dunque, può rifare l’impianto detraendo il 50% della spesa. Per beneficiare dell’agevolazione è comunque necessario il rispetto dei consueti requisiti, ossia che:
- l’intervento sia eseguito su un immobile residenziale
- le spese siano documentate e pagate tramite bonifico bancario o postale “parlante”, che riporti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il codice fiscale o partita IVA del beneficiario del pagamento;
- le fatture siano intestate al proprietario dell’immobile.
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Adempimenti da rispettare
Quando si eseguono lavori di efficientamento energetico, per qualunque detrazione (Recupero edilizio o Ecobonus), è sempre necessaria la pratica ENEA. Entro 90 giorni dalla fine dei lavori, è necessario inviare la comunicazione all’ENEA, come previsto per gli interventi che comportano un risparmio energetico.
Le spese sostenute devono essere indicate nella dichiarazione dei redditi dell’anno in cui sono state sostenute, suddivise in 10 rate annuali di pari importo.
In conclusione, lei può rifare l’impianto fotovoltaico esistente sostituendo tutte le componenti, aumentando la potenza e installando un accumulo, usufruendo dell’IVA agevolata al 10% e della detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute. È essenziale però rispettare i requisiti e le procedure previste dalla normativa per beneficiare delle agevolazioni.
Per ulteriori dettagli, consulti i relativi documenti di prassi dell’Agenzia delle Entrate e del GSE.
Le consiglio poi di rivolgersi ad un consulente specializzato per la corretta compilazione della documentazione tecnica e della fatturazione dei lavori in base allo sgravio da utilizzare, nonché per la pratica ENEA e l’asseverazione del miglioramento energetico conseguito.
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Chiedi all'espertoRisposta di Anna Fabi