Vorrei abbattere una parete interna del mio appartamento ma non mi è chiaro, alla luce del nuovo decreto Salva Casa, se ci sono semplificazioni in questo senso. Si tratta di un intervento di edilizia libera o serve la CILA? Se procedessi senza chiedere permessi, commetterei un abuso ai fini dello stato legittimo dell’immobile? Se decidessi in un secondo momento di regolarizzare la piantina, quanto dovrei pagare di sanzione?
Sull’intervento che lei vuole realizzare, l’abbattimento di pareti interne di un immobile, il decreto Salva Casa in realtà non mi pare che intervenga, quindi si applicano le regole già in vigore.
=> Decreto Salva Casa: novità su permessi e sanatoria
Per abbattere una parete interna serve la richiesta di titolo edilizio idoneo: in questo caso, bisogna richiedere la CILA (Certificazione di inizio lavori asseverata).
Un tecnico abilitato verificherà se si tratta di un tramezzo (struttura non portante) o di un muro portante, nel qual caso le pratiche saranno più complesse e potrebbero perfino concludersi con il mancato rilascio del permesso.
Un intervento su struttura portante necessiterebbe, ammesso che sia fattibile, di una SCIA o di un permesso di costruire.
La CILA è il più semplice fra i titoli abilitativi: fondamentalmente è una comunicazione di inizio lavori al Comune. Deve contenere l’elaborato progettuale e l’asseverazione del tecnico abilitato.
Quest’ultimo documento assicura oltre a tutte le altre conformità che si tratta dell’abbattimento di un tramezzo, quindi di un lavoro di manutenzione straordinaria che richiede la semplice CILA.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz