Mia moglie ha la 104 art.3 comma 3 e usufruisce di accompagnamento ma l’ACI mi rifiuta l’esenzione del bollo auto perché nel verbale del tribunale è indicata solo la Legge 104 e non anche la legge 388 art. 30. E’ corretto?
In realtà, sua moglie dovrebbe avere diritto all’esenzione bollo auto in quanto titolare di indennità di accompagnamento.
E’ vero che l’agevolazione una volta era limitata ai casi previsti dalla Legge 104, ma è stata via via estesa anche alle persone non vedenti, sordomute, ai titolari dell’indennità di accompagnamento e agli invalidi con grave limitazione della capacità di deambulazione o affetti da pluriamputazioni.
Per quanto riguarda il suo caso specifico, il riferimento è proprio l’articolo 30 della legge 388/2000, che con il comma 7 estende l’esenzione dal bollo auto spetta anche:
ai soggetti con handicap psichico o mentale di gravità tale da aver determinato il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento e agli invalidi con grave limitazione della capacità di deambulazione o affetti da pluriamputazioni, a prescindere dall’adattamento del veicolo.
In ogni caso, sua moglie ha anche l’invalidità prevista dalla Legge 104, di conseguenza mi pare che dovesse essere già ricompresa fra le categorie di aventi diritto all’esenzione del bollo auto: portatori di handicap (grave o non grave) maggiorenne con impedite o ridotte capacità motorie permanenti (art. 8 L. 449/1997 e art 3 L. 104/1992), con patente speciale se è il guidatore.
Un utile documento di prassi è la Risoluzione 4/2007 dell’Agenzia delle entrate che ripercorre tutte le norme in base alle quali spettano agevolazioni auto alle persone con disabilità.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz