Sono titolare di partita IVA forfettaria con flat tax al 5% (primi 5 anni di attività) e gestisco un affittacamere lavorando con Airbnb e Booking: quale aliquota i portali saranno obbligati a trattenere come sostituti d’imposta, il 5% o il 21%?
Se la sua partita IVA si riferisce all’attività di affittacamere non può applicare la cedolare secca, prevista solo per affitti brevi in forma non imprenditoriale (articolo 4 del dl 50/2017).
Se ha partita IVA con codice ATECO relativo agli affittacamere, il reddito prodotto dall’attività è il suo ricavo imprenditoriale, al quale può applicare il regime forfettario. La legge che lo regolamenta è la Manovra 2015 (commi da 54 a 89 della legge 190/2014), che non esclude la possibilità di utilizzare la flat tax alle locazioni.
Se invece ha partita IVA per un’altra attività professionale, allora può applicare la cedolare secca alla casa vacanza.
Per quanto riguarda i rapporti con le piattaforme di intermediazione come Airbnb e Booking, è lei che deve indicare se intende o meno utilizzare la cedolare secca (al momento fissata al 21%, ma da gennaio 2024 è entrata in vigore la nuova tassazione al 26% per immobili da 2 a 4 fittati con contratto breve ai turisti dai privati).
Entrambi i portali applicheranno automaticamente la cedolare fungendo da sostituti di imposta, a meno che il locatore non riferisca esplicitamente che paga le tasse in altro modo.
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Anche se esercita l’attività in forma imprenditoriale e applica il regime forfettario lo deve comunicare alla piattaforma di intermediazione di affitti turistici, in modo che non trattenga il 21%.
Le ricordo infine che con più di quattro immobili locali con contratto di affitto breve si configura comunque l’esercizio dell’attività in forma imprenditoriale, nel quale è precluso il ricorso alla cedolare secca.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz