Sono in regime forfettario. Nel concordato preventivo biennale, come verranno calcolate le tasse e i contributi INPS? Cosa succede se, durante l’anno si supera la soglia di 85.000 euro o quella di 100.000 euro?
Il concordato preventivo biennale è un accordo che il Fisco propone al contribuente, tramite fissazione di una base imponibile su cui calcolare le imposte per i successivi due anni. La copertura previdenziale resta invece quella dovuta alla propria gestione.
Ad ogni modo, si attendono ancora le istruzioni operative che indicheranno i dettagli, ma il criterio è quello appena descritto, focalizzato sulle imposte dirette.
La sua seconda domanda tocca un aspetto chiave del concordato preventivo: se il contribuente – nel periodo coperto da accordo fiscale – supera i ricavi stimati, non paga comunque le tasse in misura maggiore rispetto a quanto pattuito. L’imposizione resta fissata per due anni.
Tuttavia, si applica analogo meccanismo anche all’ipotesi inversa: se il contribuente guadagna meno del previsto, dovrà comunque pagare imposte più alte di quelle dovute in base all’effettivo fatturato.
Il Fisco deve ancora stabilire le modalità di valutazione dei ISA e degli altri indicatori di reddito tramite cui selezionare le liste di contribuenti potenzialmente adatti a ricevere una proposta di accordo preventivo. E’ ancora presto per azzardare ipotesi.
Per il superamento dei limiti di reddito nel caso di regime forfettario al momento non sono previste specifiche previsioni di legge. Prevedibilmente, il meccanismo dovrebbe rispondere al medesimo criterio sopra esposto e tutelare il contribuente che fuoriesce dal regime agevolato, rimanendovi agganciato per un biennio nonostante lo sforamento di soglia (85mila euro /100mila euro).
Secondo la Relazione tecnica di accompagnamento al decreto attutivo della misura di riforma fiscale, platea dei forfettari a cui il Fisco proporrà in concordato è quella che presumibilmente non supera il 10% dei ricavi o compensi dichiarati
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz