Come posso evitare di dover pagare una imposta di cedolare secca (e relative sanzioni per omesso versamento) se il locatario dopo tre mesi di contratto nel 2020 ha spesso di versare il canone pattuito, occupando di fatto il locale?Inutili sono state le diffide e le intimazioni
La legge prevede che il proprietario debba pagare le tasse sui redditi da locazione anche in caso di morosità dell’inquilino, ma c’è un’eccezione introdotta dal Decreto Crescita 2021: in presenza di un’intimazione di sfratto per morosità oppure di un’ingiunzione di pagamento, il proprietario di casa può evitare il versamento delle imposte, compresa la cedolare secca. Ma solo se l’immobile è ad uso abitativo.
Il nuovo articolo 26 del Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR) recita infatti:
i redditi derivanti da contratti di locazione di immobili ad uso abitativo, se non percepiti, non concorrono a formare il reddito, purché la mancata percezione sia comprovata dall’intimazione di sfratto per morosità o dall’ingiunzione di pagamento.
Per immobili ad uso commerciale si applica la prima parte dello stesso articolo 26 del TUIR (Dpr 917/1986), in base al quale:
i redditi fondiari concorrono, indipendentemente dalla percezione, a formare il reddito complessivo dei soggetti che possiedono gli immobili.
Significa che bisogna pagare le tasse in ogni caso ma che, per le imposte versate sui canoni venuti a scadenza e non percepiti, in presenza di accertamento avvenuto nell’ambito del procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per morosità, è riconosciuto un credito di imposta di pari ammontare.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz