La nuova opzione di detrazione dei crediti fiscali in 10 anni è riservata ai primi cedenti oppure è applicabile anche da cessionari (soggetti IRPEF incapienti)?
La ratio della norma, di cui mancano ancora documenti applicativi di prassi, è pensata per coloro che non sono riusciti a vendere il credito, e quindi lo portano in detrazione. La misura è stata prevista proprio per andare incontro ai contribuenti che, viste le difficoltà che si sono riscontrate sul mercato delle cessioni, non sono riusciti e vendere i crediti relativi a lavori effettuati nel 2022, e per i quali di conseguenza l’unica possibilità di recupero dell’investimento è rappresentato dalla detrazione fiscale.
I cedenti vendono sostanzialmente la propria detrazione ad un soggetto acquirente, che diventa titolare del credito in qualità di cessionario.
La possibilità di spalmare la detrazione su dieci anni, e non più su quattro, è dunque riservata alle spese sostenute nel 2022 ma a partire dal periodo d’imposta 2023. Significa che l’opzione va esercitata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2023. Per essere chiari, non nella dichiarazione dei redditi 2023 che sta per partire ma quella dell’anno prossimo.
Anzi, la legge prevede che l’opzione sia esercitabile a condizione che la rata di detrazione relativa al periodo d’imposta 2022 non sia stata indicata nella relativa dichiarazione dei redditi.
Ora, serviranno istruzioni applicative per capire esattamente come funziona il meccanismo, se saranno ammessi tanto i privati cedenti quanto quelli cessionari e, soprattutto, cosa bisogna fare nella dichiarazione dei redditi 2023.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz