Mia figlia, dopo la laurea si è trasferita in Spagna ed ha lavorando senza interruzione per dieci anni fino all’inizio di dicembre 2022, quando è rimpatriata ed è stata assunta presso una società in qualità di dipendente. Durante il periodo di lavoro in Spagna ha mantenuto la residenza in Italia e non si è mai iscritta all’AIRE. Le sono stati anche versati i contributi in Spagna fino a dicembre. Le spetta la riduzione IRPEF per i rimpatriati e, nel caso, come esercitare il diritto?
Mi pare che sua figlia non abbia diritto all’agevolazione per impatriati perché non ha mai trasferito la residenza in Spagna. L’iscrizione all’AIRE non è infatti determinante (lo era inizialmente ma è stata eliminata, e non si applica più a coloro che si trasferiscono in Italia nel periodo d’imposta successivo a quello 2019) ma lo è la residenza nello stato estero in cui si lavorava. Lo prevede l’articolo 16, del dlgs 147/2015.
«I cittadini italiani non iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE) – si legge nel comma 5-ter – rientrati in Italia a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019 possono accedere ai benefici fiscali di cui al presente articolo purché abbiano avuto la residenza in un altro Stato ai sensi di una convenzione contro le doppie imposizioni sui redditi».
Il regime per impatriati, lo ricordiamo, prevede (in presenza di tutti i requisiti) l’abbattimento della base imponibile al 30%: significa che la base imponibile si riduce del 70%, si può applicare per cinque periodi di imposta, quello del rientro e i quattro successivi, è prorogabile di altri cinque anni in presenza di determinate condizioni (per esempio, con un figlio minorenne a carico). E si applica presentando domanda al datore di lavoro, oppure direttamente in dichiarazione dei redditi (circolare Agenzia delle entrate 17/2017).
La Spagna, come tutti i Paesi UE, ha la convenzione con l’Italia. Ma se sua figlia ha sempre mantenuto la residenza in Italia, allora non sembr poter applicare il regime fiscale agevolato.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz