Ho effettuato interventi di ristrutturazione con bonus al 50% iniziati nel 2021 e terminati a fine 2022. Ho effettuato nel 2021 una cessione del credito a Poste Italiane e, a completamento dei lavori, l’azienda edile ha applicato uno sconto in fattura nel 2023, mentre le rimanenti spese, che saturano il massimale di 96mila euro le porterò in detrazione in 10 anni.
Posso avere problemi se entro il 31 marzo non avrà completato l’iter di asseverazione, del visto di conformità e del trasferimento del credito dal mio cassetto fiscale a quello dell’azienda che ha applicato lo sconto in fattura?
Lei scrive di aver ceduto il credito a Poste Italiane, ma deve verificare se il cessionario (Poste) ha effettivamente acquistato i crediti (cioè, deve controllare se non sono rimasti incagliati in piattaforma). Stessa cosa per lo sconto in fattura.
Solo dopo l’effettiva accettazione l’operazione di cessione è conclusa e può inviare la comunicazione al Fisco sull’esercizio dell’opzione. In caso contrario, deve aspettare che il credito sia effettivamente ceduto. Diversamente, rimane interamente a suo carico.
L’adempimento da effettuare entro il 31 marzo era la comunicazione al Fisco dell’esercizio dell’opzione della cessione del credito sui bonus edilizi. In base alle novità contenute nella legge di conversione del decreto Superbonus, è previsto che possa essere effettuato fino al 30 novembre utilizzando la remissione in bonis, che prevede il pagamento di una sanzione pari a 250 euro.
Lei deve sicuramente inviare questa comunicazione e, se non l’ha fatto entro il 31 marzo, può ancora sfruttare questa opzione.
Per quanto riguarda la quota dei lavori 2023, se sono già conclusi, i documenti a cui lei fa riferimento, ovvero asseverazione e visto di conformità, vanno rilasciati mentre si eseguono i lavori, di conseguenza lei dovrebbe averli. Indipendentemente dal fatto che siano già visibili o meno nel suo cassetto fiscale (che, comunque dovrebbe essere aggiornato).
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz