Abbiamo fatto domanda per il Superbonus 110 entro il 24 novembre 2022. Non riusciamo però a trovare la ditta per effettuare i lavori e qualcuno a cui cedere il credito. Entro quando dovremo terminare i lavori per non perdere la cessione del credito?
Non c’è una data entro la quale siete obbligati ad effettuare i lavori per ottenere la cessione del credito. Quel che invece potrebbe essere rilevante, ai fini delle scadenze, è il modo in cui è formulata la delibera condominiale per i lavori del Superbonus (che se deliberati entro il 25 novembre 2022 (a condizione che alla stessa data sia anche già stata presentata la Cila) è al 110%, mentre se la delibera o il titolo abilitativo sono successivi, l’aliquota agevolativa scende al 90%).
Se la delibera contiene condizioni legate a una proposta di esecuzione dei lavori da parte di una ditta che prevedeva la cessione del credito, e queste condizioni variano (per esempio se la ditta non effettua più sconti in fattura), la delibera potrebbe non essere più valida.
Quindi, la prima cosa da fare è verificare se la delibera è ancora valida e se prevede una contempla una data entro la quale effettuare i lavori per ottenere lo sconto in fattura. Tenete però presente che l’aliquota del Superbonus potrebbe scendere dal 2024 (anche su questo punto bisogna verificare se l’applicazione di una diversa aliquota, non prevista in delibera, possa far scadere quest’ultima).
Le faccio presenti due elementi. Il primo, legato alle difficoltà che avete nel procedere con le cessioni del credito. Il mercato è effettivamente ingessato, anche per questo è intervenuto lo stop a queste operazioni a partire dal 17 febbraio (che non vi riguarda, essendo la vostra delibera precedente). Entro fine marzo ci saranno dati più precisi per capire se banche e assicurazioni abbiano ancora capienza fiscale per poter effettuare nuove operazioni. E’ possibile che a quel punto qualcosa si sblocchi, ma non ci sono certezze.
Il secondo, riguarda invece una possibilità che le segnalo. Voi potete effettuare i lavori utilizzando la detrazione in dichiarazione dei redditi (nel caso in cui non riusciste ad effettuare prima un’operazione di sconto in fattura o di cessione del credito), e in un momento successivo, cedere le quote di detrazione residue. Lo chiarisce la circolare dell’Agenzia delle entrate 24/2020: la cessione del credito, si legge, può essere utilizzata «anche sulla base delle rate residue di detrazione non fruite.
In tale ipotesi, l’opzione si riferisce a tutte le rate residue ed è irrevocabile. Ad esempio, il contribuente che ha sostenuto la spesa nell’anno 2020 può scegliere di fruire delle prime due rate di detrazione spettante, indicandole nelle relative dichiarazioni dei redditi, e di cedere il credito corrispondente alle restanti rate di detrazione».
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz