Mio figlio attualmente convivente con me deve acquistare come prima casa un alloggio da ristrutturare. Le spese della ristrutturazione posso metterle in detrazione io?
Dipende. Se la casa la acquista suo figlio, che quindi è l’unico proprietario, e lei non va a vivere con lui, non credo che abbia modo di applicare la detrazione fiscale.
Mi spiego meglio: per portare in detrazione le spese sostenute per una ristrutturazione sono necessari una serie di requisiti, fra i quali ce ne sono due fondamentali. Bisogna avere un titolo di godimento sull’immobile (non deve essere necessariamente la proprietà, l’agevolazione spetta anche per esempio a locatari, comodatari), e bisogna avere effettivamente sostenuto le spese.
Quindi nel suo caso, se lei acquista la casa insieme a suo figlio, e quindi ne risulta almeno in parte proprietaria, può utilizzare la detrazione in relazione alle spese che ha effettivamente sostenuto. Se invece, come mi pare di capire, la casa la acquista suo figlio, o comunque lei non risulta proprietaria nemmeno di una quota dell’immobile, non può utilizzare la detrazione nemmeno nell’ipotesi in cui sia lei a sostenerne le spese.
In altri termini, il rapporto di parentela non è sufficiente per avere diritto alla detrazione. Il familiare, per poter utilizzare la detrazione, deve essere convivente o risultare comproprietario dell’immobile (o titolare di altro diritto di godimento).
Un utile documento di consultazione è la Guida alle ristrutturazioni edilizie dell’Agenzia delle Entrate.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz