Nel 1972 mio marito ha acquistato un terreno agricolo in zona lottizzata ma non edificata. Nel 1975 ha acquistato un prefabbricato da utilizzare per rimessaggio di attrezzi. Anni fa avevamo fatto istanza di condono con prefabbricato accatastato come civile abitazione, poi però respinta per mancanza dei requisiti idrogeologici. Attualmente il fosso è declassato e la zona è rimasta agricola. Ho incaricato un professionista perché provvedesse a produrre una domanda per considerarlo collabente, perchè inutilizzato e abbandonato. Non ho ottenuto risposta, e dalle visure catastali rilevo che i valori non sono modificati. Trattandosi di immobile “abusivo” non dovrebbe essere emessa un’ordinanza di demolizione? Devo continuare a pagare IMU anche se male accatastato e senza utenze?
Gli immobili collabenti non pagano l’IMU, ma devono comunque essere iscritti in Catasto, nella categorie F2. Nel vostro caso, è anche possibile che ci sia un abuso edilizio da sanare, operazione che richiede l’ausilio di un professionista.
Non è detto però che l’immobile vada demolito: questo sembra un punto da chiarire prioritariamente prima di scegliere la corretta strada per la regolarizzazione in Catasto. La pratica potrebbe essersi arenata per motivi vari, non necessariamente riconducibili alla mancanza di requisiti dell’immobile. Che effettivamente in base ai dati forniti è inagibile e di conseguenza definibile come collabente. Quindi, non soggetto a IMU.
La strada alternativa è quella della nuova richiesta di regolarizzazione dell’abuso: se la prima era stata respinta, era probabilmente perché si era optato per una civile abitazione su una zona agricola. Una nuova richiesta dovrebbe inquadrare l’immobile come rimessa per attrezzi. Successivamente si potrebbe procedere con una nuova richiesta per dichiarare l’immobile collabente. Senza pagare l’IMU ma senza l’obbligo di demolizione.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz