Se nella rata della rottamazione sono compresi versamenti per contributi previdenziali deducibili assieme ad altri tributi, come si può calcolare esattamente la quota detraibile? La somma deve essere certificata dall’INPS (in quanto ricevuta con il pagamento della rata rottamazione) oppure può essere detratta scorporando il debito originario dall’importo complessivo del bollettino di pagamento della rottamazione, rilevando i dati contenuti nella cartella esattoriale originaria relativa a detti contributi previdenziali?
La deduzione si applica alla rata della rottamazione limitatamente alla somma relativa al contributo dovuto, stornando le spese di riscossione e via dicendo. Scorporare dunque il debito originario dal bollettino delle rate sembra il metodo più corretto per procedere. Fra l’altro, questa cifra dovrebbe coincidere con quella presente nell’estratto conto contributivo.
La rottamazione prevede già che si paghi solo la somma originariamente dovuta senza interessi e sanzioni. Le rate comprendono però spese di riscossione, non deducibili. Per cui è sufficiente scorporare le spese di aggio.
In ogni caso, sicuramente sono deducibili tutte le rate pagate nell’anno a cui si riferisce la dichiarazione dei redditi. Non rileva, invece, la data a cui si riferiscono i contributi. In altri termini, nella dichiarazione 2021 può portare in deduzione le rate pagate nel 2020, anche se si riferiscono a contributi che avrebbe dovuto pagare negli anni precedenti.
Queste somme nella dichiarazione precompilata sono automaticamente riportate, quindi un altro buon metodo potrebbe essere la verifica sul modo in cui le ha riportate l’Agenzia delle Entrate.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz