Mi occupo dell’amministrazione di un mini condominio con 6 proprietari e 11 appartamenti. Poiché non è obbligatorio avere una partita IVA e neanche un codice fiscale condominiale, vi domando quale aliquota di IVA i fornitori (pulizie, carrelli immondizia, lettura contatori acqua, manutenzione estintori, ecc.) devono caricare in fattura: 22 o 10%? E nella fattura, non potendo indicare la partita IVA e neanche il codice fiscale condominiale, devono indicare il 10%, come pseudo amministratore senza compenso?
In linea di massima, gli interventi in condominio a cui lei fa riferimento (pulizia, cassonetti, lettura contatori) sono servizi a cui si deve applicare l’aliquota IVA al 22%. Perché si tratta di spese di normale gestione.
Questi servizi, infatti, non rientrano tra le prestazioni che prevedono invece l’aliquota ridotta al 10% di cui all’articolo 7 comma 1, lettera b, della legge 488/1999 e aventi per oggetto interventi di recupero del patrimonio edilizio realizzati su fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata. Si tratta, nel dettaglio, degli interventi previsti dall’articolo 31, primo comma, lettere a, b, c, d, della legge 457/1978, fra i quali sono compresi anche lavori di manutenzione ordinaria.
=> Fattura elettronica e condominio, casi pratici
Le dimensioni ridotte del condominio non rilevano. Mentre per quanto riguarda la mancanza di partita IVA, diversi riferimenti di prassi dell’Agenzia delle Entrate (circolare 11/2014, circolare 3/2016) indicano la possibilità, per un condominio minimo, di utilizzare il codice fiscale di un condomino, che effettuerà il pagamento, da distribuire poi fra i singoli condomini. Sarà poi un accordo fra gli interessati a definire le modalità interne di regolazione del pagamento.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz