L’idraulico che sostituisce convettori a gas o scaldabagni presso un laboratorio artigiano ed esegue gli allacci deve applicare aliquota IVA ordinaria o rientra nel reverse charge?
In generale, la fattura dell’idraulico che sostituisce lo scaldabagno o effettua gli interventi non rientra fra le operazioni con obbligo di reverse charge, che si limita ai lavori effettuati su interi edifici (compresi appalti e subappalti). In base alla definizione di edificio, però, rientrano gli interi fabbricati ad uso civile sia gli immobili ad uso industriale, commerciale, artigianale.
Gli installatori di impianti (gruppo 43.2 ATECO 2007) fatturano in reverse charge se fatturano a un soggetto passivo IVA.
La norma sull’inversione contabile, sistema di liquidazione dell’IVA che ne prevede il versamento da parte dell’acquirente, si applica a una serie di prestazioni nell’edilizia, alle cessioni di fabbricati, a lavori di pulizia, manutenzione e installazione relativi a edifici, consorzi aggiudicatari di commesse di enti pubblici, vendita telefonini, console da gioco, tablet PC e laptop, microprocessori, materiali e prodotti lapidei, direttamente provenienti da cave e miniere, trasferimenti di quote di emissioni di gas a effetto serra, determinate tipologie di cessioni di gas e di energia elettrica, vendite a ipermercati, supermercati e discount alimentari.
In questi casi, la fattura è emessa senza addebito di IVA con annotazione “inversione contabile”, poi integrata dal cessionario con l’indicazione dell’aliquota e relativa imposta, quindi annotata sempre dal cessionario nel registro fatture e acquisti.
Il riferimento normativo è l’articolo 17 del DPR 633/1972, integrato dalla Legge di Stabilità 2015, che ne ha esteso il perimetro di applicazione.
Hai una domanda che vorresti fare ai nostri esperti?
Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz