Su mia istanza, l’Ufficio del Territorio ha eseguito una variazione di classamento di un appartamento da A2 ad A3 in autotutela, con conseguente variazione della rendita. Ai fini IMU, il conteggio va fatto con la rendita iscritta al I° gennaio o con la nuova rendita? Questa è retroattiva, nel senso che potrei richiedere il rimborso al Comune per quanto versato in più?
Se sono intervenute modifiche all’immobile che hanno determinato il declassamento, allora la validità del nuovo classamento non ha valore retroattivo. Se invece la vecchia classificazione dipendeva da un errore, del Comune oppure della proprietà (vostro), il discorso è diverso: la modifica in questo caso avrebbe valore retroattivo e lei avrebbe anche la possibilità, ai fini IMU, di chiedere la restituzione di quanto versato in eccesso.
=> Rimborso IMU, come fare domanda
Il riferimento normativo è la circolare 11/2005 dell’Agenzia del Territorio, che distingue fra due fattispecie:
- riesame d’ufficio o su segnalazione del contribuente, finalizzato ad eliminare incongruenze derivanti da semplici errori di inserimento dati oppure da erronee applicazioni dei principi dell’estimo catastale;
- riesame effettuato a seguito di apposita istanza del contribuente con cui lo stesso sottopone all’Amministrazione fatti, circostanze o elementi nuovi, non presenti – e, quindi, non valutabili – al momento dell’originario accertamento.
=> Calcolo valore catastale, categoria e rendita immobili
Nel primo caso, si legge nel documento di prassi:
la nuova rendita attribuita esplicherà efficacia retroattiva (ex tunc), cioè a decorrere dalla data dell’originario classamento, indipendentemente dalla data di notifica della nuova rendita agli intestatari della partita catastale.
Nel secondo, invece, la variazione si intende efficace ex nunc, ovvero dal momento in cui viene effettuata (senza retroattività).
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz