Ho una seconda casa in Liguria di 65 mq che occupo con mia moglie saltuariamente. Ho solo ora constatato che il computo dei componenti viene imputato per 3 occupanti e mi domando quale sia il criterio/norma applicata (la medesima cosa avviene per mia cognata single con appartamento di 36 mq e 2 occupanti imputati. Errore, abuso o interpretazione libera di una norma non chiara?
La questione in effetti è controversa. La normativa concede ai Comuni margini flessibili nel determinare la TARI per le seconde case, attraverso una “presunzione” del numero dei componenti in base alle dimensioni della casa.
Ma ci sono delle sentenze della magistratura che, invece, ritengono illegittime le delibere comunali che rincarano la tassa sui rifiuti per le seconde case, ritenendo che dovrebbe essere più bassa sulla base del principio del “chi inquina, paga”.
Nel comune in cui si trova la sua seconda casa, evidentemente, viene utilizzato un criterio presuntivo, cosa possibile in base alla legge (Dpr 158/99). Le consiglio di controllare la delibera TARI locale (che trova sul sito Internet del Comune), nella quale sarà sicuramente indicato il criterio per stabilire il numero dei componenti per le seconde case.
Nel caso, probabile, in cui la delibera preveda il calcolo che le viene effettivamente applicato, direi che non c’è nessun abuso.
Le segnalo però che esiste una sentenza che va incontro a casi come il suo: la Cpt di Massa Carrara (sentenza 182/17) ha stabilito che per le case vacanza, che vengono utilizzate meno, in base al principio del “chi inquina paga” i Comuni dovrebbero prevedere una riduzione della TARI.
Hai una domanda che vorresti fare ai nostri esperti?
Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz