Autonomi in gestione separata e contributi

Risposta di Valerio Ottaviani

Pubblicato 4 Ottobre 2016
Aggiornato 20 Febbraio 2017 11:21

Francesca S. chiede:

Ho in programma di aprire partita IVA come professionista non iscritto a cassa previdenziale e di iscrivermi alla gestione separata INPS. Svolgerò dei lavori che mi daranno un reddito dal mese di settembre in poi per circa 10.000 € lordi.
Mi chiedevo: devo versare interamente i contributi sulla base del reddito minimale INPS (reddito minimo 1.5548 €, quindi importo minimo contributi 3.731,52 €) oppure solo una frazione, visto che per il 2016 sarò iscritta alla gestione separate per soli 4/5 mesi? O devo applicare l’aliquota del 27,72% sui 10.000 €?
Un’altra domanda: a novembre dovrò già versare il primo acconto (teoricamente dovrebbe essere il secondo) o il contributo è dovuto dal giugno del prossimo anno?

L’art. 2, comma 26 della Legge 08.08.2016 n. 335, ha introdotto un regime previdenziale denominato “Gestione Separata” per tutti coloro che esercitano abitualmente un’attività di lavoro autonomo sprovvista di Cassa Previdenziale dedicata (si pensi, ad esempio, ad INARCASSA per gli Ingegneri o alla Cassa Forense per gli Avvocati).

Per il 2016, come chiarito dalla Circolare INPS n. 13 del 29.01.2016, gli iscritti dovranno applicare al loro reddito netto l’aliquota del 27,72%.

E’ inoltre prevista la possibilità di applicazione di un’aliquota pari al 24% ma ciò esclusivamente se si è già titolari di pensione o di altra tutela pensionistica obbligatoria.
Nel caso di specie dunque, l’aliquota andrà applicata non sui 10.000 euro in quanto lordi bensì sul netto da calcolare sulla base delle spese sostenute per l’esercizio della professione.
Il saldo del 2016 dovrà essere versato direttamente nel mese di giugno 2017; nulla dunque è dovuto a novembre 2016.

Valerio Ottaviani – Dottore Commercialista, Revisore Legale

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