Un tax gap di 90 miliardi per il mancato gettito fra Irpef, Ires, Irap e Iva: sono i dati dell’Agenzia delle Entrate sul rapporto fra contribuenti e Fisco illustrati dal direttore Attilio Befera in commissione Finanze alla Camera il 2 aprile. In dieci anni le attività da controllo sono divenute sempre più mirate, producendo circa 13 mld di euro nell’ultimo esercizio, ed oggi si avvalgono di un nuovo strumento, il DbGeo (Data base Geomarket) che suddivide la popolazione in tipi omogenei e classi di rischio.
=> Confronta con il Risk Core in ambito IVA
Mappa in 8 gruppi
Befera ha sottolineato l’importanza dei controlli mirati anche in ottica di Spending Review (ogni 100 euro di gettito fiscale costano allle Entrate 85 centesimi), sull’esempio del blitz della Guardia di Finanza a Cortina nel 2011/2012 (recupero di 1,2 milioni di imposte Ires e altre, 224mila di Iva e 675mila di sanzioni). Per farlo, servono banche dati e strumenti di analisi del territorio secondo una mappa della pericolosità fiscale, formata da otto gruppi di contribuenti:
- L’industriale, bacino esteso e concentrato nel Centro-Sud Italia, tenore di vita medio-alto: bassa pericolostà.
- Stanno tutti bene, bacino concentrato nel Centro Nord, alto tenore di vita, medie infrastrutture produttive e di comunicazione: bassa pericolosità.
- Gli equilibristi: bacino modesto concentrato nel Centro, medio tenore di vita: media pericolosità.
- Non siamo angeli, bacino uniformemente distribuito, medio tenore di vita: media pericolosità.
- Rischiose abitudini, bacino concentrato nel centro, medio tenore di vita e modeste strutture produttive: media pericolosità.
- Metropolis, bacino esteso, residente in grandi città, con forte dinamismo della struttura positiva e alto tenore di vita. Classificazione: medio-alta pericolosità fiscale.
- Rischio totale, bacino uniforme ma non troppo esteso: alta pericolosità fiscale e sociale.
- Niente da dichiarare: piccolo bacinoconcentrato nel Centro-Sud e Isole, con bassa ricchezza: alta pericolosità.
Obiettivi futuri
Adeguata comunicazione (anche attraverso i new media), aumento dell’assistenza nei front-office delle strutture territoriali, semplificazione dei modelli e degli adempimenti (abrogando quelle inutili), invio degli esiti della liquidazione automatizzata entro l’inizio del periodo di presentazione delle dichiarazioni relative all’anno successivo, potenziamento di servizi di interpello e consulenze giuridiche, utilizzo di strumenti deflativi del contenzioso (esempio: la mediazione).
di Attlio Befera in commissione alla Camera