I benefici dell’aumento in busta paga del Governo potrebbe essere subito annullato dai rincari TASI dei Comuni: se applicheranno la maggiorazione fino allo 0,08% agli immobili diversi dalla prima casa, il risultato sarà che le abitazioni principali pagheranno sì nel 2014 50 euro in meno dell’IMU 2012, ma gli altri immobili pagherebbero in più oltre 100 euro. Se la maggiorazione verrà spalmata a metà fra prime e seconde case, le prime case pagheranno quanto l’IMU 2012. I calcoli sono di Federconsumatori, che propone una serie di simulazioni sui possibili scenari Tasi IMU 2014 per i contribuenti dopo le modifiche alla tassazione sugli immobili.
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Scenari possibili
Dopo che il Governo ha approvato il decreto che concede ai Comuni di aumentare l’aliquota standard TASI (0,25%) di un range fino allo 0,08%, tra prime e seconde case – così da finanziare le detrazioni per la prima casa – secondo Federconsumatori si presentano tre scenari possibili, a seconda che il Comune decida per:
- aumento sulle prime case, portando il prelievo fino allo 0,33%
- maggiorazione sulle seconde case, portando l’aliquota all’1,14%
- aumento pro quota su prime seconde case.
Vediamo i calcoli su tutti e tre questi possibili scenari nelle principali città. Siccome non si conosce l’entità delle detrazioni (le decideranno i Comuni), è stata ipotizzata una detrazione standard sulla prima casa pari a 100 euro.
Rincaro TASI prima casa
- Niente maggiorazione (aliquota 0,25%, ipotesi più vantaggiosa): TASI media 2014 di 231 euro, con un risparmio di circa 50 euro sui 280 euro del 2012.
- Maggiorazione 0,08% (aliquota 0,33%): TASI media 2014 pari a 337 euro, oltre 50 euro in più rispetto a quanto versato nel 2012.
- Aumento pro quota (aliquota 0,29%): nel 2014 tutti pagherebbero la stessa somma o una cifra superiore a quella 2012; l’IMU media 2012 è stata di 280 euro e con aliquota 2014 a 0,29% la TASI costerebbe 284 euro, cifra analoga a quella versata due anni fa.
Nel caso migliore per i proprietari di prima casa (il primo), ipotizzando una detrazione di 100 euro le città più care sarebbero: Roma (778 euro, contro i 1155 del 2012), Torino (602 euro, contro 874 nel 2012), Bologna (511 euro, contro i 728 del 2012) e Milano (498 euro, contro i 707 del 2012). La top ten prosegue con Padova, Massa Carrara, Firenze, Aosta, Venezia, La Spezia. Le città in con prelievo inferiore (fra i comuni capoluogo): Lucca, (69 euro), Cosenza, Ascoli, Potenza (tutte a 82 euro), Agrigento, Avellino, Matera, Crotone, Pesaro, Palermo, Trapani.
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Altri immobili
Qui i calcoli sono più complicati perchè alla TASI si aggiunge l’IMU, quindi le aliquote dovranno essere modulate. La somma può arrivare all’1,14%: 1,06% (tetto massimo IMU) + 0,08% (possibile maggiorazione TASI). Quindi: i Comuni in cui l’IMU sulle case diverse dall’abitazione principale è già al livello massimo, possono applicare una maggiorazione fino allo 0,08%: è il caso di 52 capoluoghi su 105 (circa la metà, quindi). In questa ipotesi (+0,08% rispetto all’IMU 2013), l’aumento medio nazionale sarebbe pari a 106 Euro rispetto a quanto pagato nel 2013 e di 125 euro rispetto all’IMU 2012. In termini assoluti, l’imposta media sarebbe pari a 1425 euro, contro i 1318 del 2013 e i 1299 del 2012.
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Nella restante metà dei Comuni capoluogo, in cui l’IMU 2013 non era ai livelli massimi, i margini sono più ampi e si potrà applicare un’aliquota TASI più elevata. In 34 si potrebbe arrivare a 0,28% (aggiungendola all’IMU 2013, che in questi casi era sotto lo 0,9%): in questi Comuni si pagherebbe una TASI-IMU media di 1519 euro (+200 euro sul 2013). Comunque, ipotizzando l’aliquota allo 0,08%, la città più cara sarebbe Roma (4mila euro) seguita da Torino, Bologna, Milano, Padova, Firenze, Venezia, Massa Carrara, La Spezia e Siena. I capoluoghi più economici: Catanzaro (839 euro), Trento, Cosenza, Potenza, Caltanissetta, Matera, Avellino, Lucca, Ascoli Piceno, Enna.
FONTI: Ricerca Federconsumatori; Impatto prima casa; Impatto altre abitazioni; Imposta complessiva; Guida alla Tassazione 2014