Dal primo gennaio 2005 tutte le società quotate, gli istituti finanziari e le imprese d’assicurazione dell’Unione Europea sono obbligate (regolamento CE n.1606/02) ad elaborare i bilanci consolidati in conformità ai principi contabili internazionali IAS (International Accounting Standards) ai fini di una standardizzazione dei servizi finanziari sui mercati, come indicato nella comunicazione della Commissione datata 13 giugno 2000 “La strategia dell’UE in materia di informativa finanziaria: la via da seguire”.
Restano escluse dall ‘ applicazione degli IAS, ai sensi del decreto legislativo 38/2005, le società che possono redigere il bilancio abbreviato.
L’adozione dei principi IAS facilita la commercializzazione dei valori mobiliari, le fusioni e acquisizioni transfrontaliere nonché le operazioni di finanziamento. Obiettivo, globalizzazione delle regole e dei principi contabili internazionali.
Gli IAS sono messi a punto dall’IASC (International Accounting Standards Committee)- rinominati oggi IASB (International Accounting Standards Boards). I futuri principi contabili al posto del termine IAS prenderanno il nome di IFRS, (International Financial Reporting Standards).
L’uso di questi principi contabili è finalizzato ad assicurare un grado elevato di trasparenza e comparabilità dell’informativa finanziaria nella Comunità. L’iter per addivenire ad un nuovo IFRS o apportare modifiche ad un IAS esistente è laborioso: si parte dalla presentazione di un progetto che diviene bozza e quindi standard internazionale.
Da diverso tempo si parla anche di standardizzare le regole contabili anche per le Pmi. Andrea Fradeani, in un articolo del quotidiano Italia Oggi dello scorso 11 dicembre, sostiene che l’IFRS per le Pmi è uno standard di ottima qualità che potrebbe garantire migliore trasparenza e comparabilità a livello internazionale, massimizzando le potenzialità di espansione globale (reale e finanziaria) delle Pmi.
Il regolamento mira a contribuire ad un funzionamento efficiente del mercato dei capitali sotto il profilo operativo e dei costi, ad armonizzare l’informazione finanziaria presentata dalle società e garantire un elevato livello di trasparenza e comparabilità dei bilanci.
Inoltre, contribuisce a mettere le imprese comunitarie nelle condizioni di competere ad armi pari per l’allocazione delle risorse finanziarie disponibili nei mercati comunitari dei capitali nonché in quelli mondiali.
Diventa dunque fondamentale per la competitività promuovere la convergenza in Europa di principi per redigere i bilanci riconosciuti su scala mondiale, al fine di realizzare operazioni transfrontaliere o ottenere l’ammissione alla quotazione ovunque nel mondo.
I principi contabili internazionali possono essere adottati solo se rispondono ai criteri di comprensibilità, pertinenza, affidabilità e comparabilità richiesti dall’informazione finanziaria necessaria per adottare le decisioni economiche e valutare l’idoneità della gestione.
Poichè l’applicazione di un principio contabile internazionale deve comportare un’autentica ed equa visione della posizione finanziaria e delle prestazioni di un’impresa, rispettando i criteri sula qualità dell’informazione prevista, la Commissione si concerterà con il Comitato delle autorità europee di regolamentazione dei valori mobiliari (CAERVM), per stabilire un approccio comune in merito all’applicazione dei principi.