Immobili fantasma: la regolarizzazione al Catasto

di Barbara Weisz

Pubblicato 7 Ottobre 2013
Aggiornato 30 Settembre 2021 11:03

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Regolarizzazione al Catasto di immobili fantasma: rendita, gettito fiscale, software per l'accatastamento e sanzioni per ritardata denuncia.

L’operazione case fantasma ha fatto emergere finora 1,2 milioni di unità immobiliari non note al Catasto (per una rendita di 825 milioni di euro), per 2/3 dichiarate dai proprietari entro lo scorso novembre (scadenza indicata in fase di accertamento sui fabbricati); agli altri il Fisco ha attribuito rendita catastale presunta.

Calcolo rendita presunta

La rendita attribuita d’ufficio produce effetti fiscali dal primo gennaio dell’anno successivo alla mancata denuncia catastale. Se non è possibile risalire all’anno di costruzione dell’immobile, si parte da quello di richiesta di regolarizzazione. Il recupero fiscale non può mai riguardare periodi superiori a quelli di decadenza dell’accertamento (5 anni fiscali).

Case fantasma

Incrociando mappe catastali con immagini aeree Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) sono stati rilevati gli immobili non noti al Catasto. L’Agenzia del Territorio ha attribuito loro una rendita presunta – in base all’articolo 2, comma 36 del dl 262/06 – inviandone segnalazione ai proprietari, con invito a procedere all’accatastamento tramite software DOCFA (Documenti catasto fabbricati).

Accatastamento

Per le nuove costruzioni o per variazioni, i proprietari devono utilizzare il software messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Attenzione: i proprietari di immobili fantasma che non hanno proceduto nei termini indicati dalla legge a denunciare gli immobili al catasto, pagheranno le relative sanzioni: minimo 1.032, massimo 8.264.