Come comportarsi se si riceve dal Fisco una delle famose lettere contenenti il questionario preliminare ad un controllo da Redditometro scongiurando un successivo accertamento sintetico? La missiva invita infatti il contribuente a fornire delucidazioni sullo scostamento fra reddito dichiarato e tenore di vita. Per prima cosa è fondamentale rispondere, adducendo tutta la documentazione che si ha a disposizione (notizie, dati, atti, documenti, libri o registri, movimentazioni bancarie, ricevute…). Diversamente, non sarà più possibile farlo in seguito, come impone la legge sulle imposte sui redditi (Dpr 600/1973). Al questionario bisogna rispondere entro 15 giorni. E’ possibile chiedere una proroga per recuperare la documentazione utile a sostenere la congruità delle spese sostenute. Occhio alle sanzioni: la mancata collaborazione può costare da 258 a 2mila 65 euro. E può rappresentare un elemento a sfavore davanti alla commissione tributaria.
Casi particolari
I casi più tipici di somme fuori dal reddito? Disinvestimenti, prestiti da familiari, utilizzo di risparmi precedentemente accumuluati, eredità. Occhio anche ai beni d’impresa a soci e dipendenti: se ad uso anche privato (auto, appartamento…) possono rilevare ai fini dell’accertamento sintetico, per la parte fiscalmente a carico del contribuente. In tutti questi casi è necessario addurre la documentzione che ricostruisce la liceità delle somme spese e non ottenute tramite reddito percepito già noto all’Anagrafe Tributaria.
Scudo fiscale
Fra i casi particolari spicca anche quello dei beni scudati, nel qual caso è fontamentale farsi supportare da un professionista, perchè il caso è spinoso. In linea di massima, infatti, la norma sul rimpatrio dei capitali dall’estero prevede che la regolarizzazione delle somme implichi immunità da accertamento. Tuttavia, come spiega la stessa circolare dell’Agenzia delle Entrate n.43/2009, la “protezione” riguarda periodi d’imposta fino al 31 dicembre 2008. Invece, gli accertamenti da Redditometro riguardano i redditi 2009 e dunque la questione resta delicata: il contribuente può giustificare una spesa anche ingente sostenuta nel 2009 dicendo di aver speso somme rimpatriate attraverso l’adesione allo scudo fiscale, ma dall’altra parte il Fisco può fare tutti gli accertamenti che crede sull’anno di imposta 2009. E comunque, il contribuente che intende avvalersi degli effetti preclusivi dello scudo fiscale deve comunicarlo entro i 30 giorni successivi alla richiesta del Fisco.