Le nuove compensazioni crediti e debiti PA

di Barbara Weisz

8 Aprile 2013 17:53

Estesa la tipologia di debiti verso la PA che le imprese possono compensare con i crediti maturati, alzato il tetto massimo a 700mila euro dal 2014: la norma nel DL varato dal Governo e firmato da Napolitano.

Nel Decreto Legge che sblocca il pagamento alle imprese dei debiti della PA  (leggi di più), trova spazio anche la norma sulla compensazione tra crediti e debiti.

Il tetto di 516mila euro (limite massimo compensabile per ogni anno solare, in base all’articolo 34, comma 1, della legge 388/2000) resta per il 2013, ma sale a 700mila dal 2014 grazie ad un intervento in extremis dei ministri Vittorio Grilli e Corrado Passera.

Nella prima bozza questo passaggio mancava per problemi di copertura finanziaria, ma la richiesta delle imprese ha avuto la meglio.

Scarica il Decreto: Saldo e Compensazione debiti PA

Altra misura che va incontro alle richieste delle imprese: si allarga la tipologia di compensazioni effettuabili (capitolo 9 del DL),  prima limitata ai soli debiti passati a ruolo.

Ora, tutti i «crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili maturati al 31 dicembre 2012 nei confronti dello Stato, degli enti pubblici nazionali, delle regioni, degli enti locali e degli enti del Servizio sanitario nazionale per somministrazione, forniture e appalti» possono essere compensati con i seguenti debiti:

  • accertamento con adesione (ai sensi dell’articolo 8 del dlgs 218/ 1997),
  • definizione (stesso Dlgs, articoli 5, comma 1-bis, 5-bis, e 11, comma 1-bis),
  • acquiescenza (art 15),
  • definizione agevolata delle sanzioni (art. 16 e 17 Dls 472/1997),
  • conciliazione giudiziale (art. 48 Dlgs 546/1992),
  • mediazione (articolo 17-bis dello stesso decreto).

La compensazione può essere effettuata esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, che provvederà a inviarla alla piattaforma elettronica per la gestione delle certificazioni predisposta dal ministero dell’Economia.

La PA competente ha 60 giorni di tempo, dal termine indicato nella compensazione, per versare il relativo importo allo Stato. Se non lo fa, l’amministrazione centrale trattiene direttamente l’importo certificato mediante riduzione delle somme dovute all’ente territoriale a qualsiasi titolo (ci sono diversi passaggi, che cmq riguardano i rapporti fra enti locali e amministrazione centrale).

Attenzione: i termini precisi e le modalità di attuazione di tutte queste misure saranno materia di un prossimo decreto del ministero delle Finanze.

=> Confronta con le precedenti norme sulla compensazione fra crediti e debiti PA

Intanto da Bruxelles la Commissione sembra pronta a dare il via libera il provvedimento: «ridurre i debiti può essere fatto assicurando l’uscita dell’Italia dalla procedura per deficit eccessivo»; «l’impatto del decreto sui conti italiani sarà preso in considerazione nella stesura delle previsioni economiche a maggio».